Voglia di stupro di una raffinata coppia milanese
Data: 21/01/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Spettro82
er me e mio marito giocare con le nostre fantasie, anche le più torbide non era mai stato un problema.
Avevamo fatto sesso con altre coppie, e a volte di comune accordo avevamo anche incontrato altri partner da soli.
Io ho sempre amato esibirmi ed essere desiderata, essere sedotta e presa anche da più uomini contemporaneamente, e questo a Luca ha sempre eccitato in modo morboso.
L'idea di vedere un altro maschio dentro di me e vedere i suoi fluidi colarmi tra le gambe lo ha sempre eccitato tantissimo, sopratutto se poi e' lui ad entrare dentro di me.
Decisi di condividere con lui una fantasia particolare, che un po' per pudore e un po' per paura non avevo mai voluto rivelargli.
Lo feci mentre lo stavo cavalcando, lui era prossimo all'orgasmo, con la mente che già volava leggera in un languido mare fatto di calde e piacevoli sensazioni.
Sentii le sue dita afferrarmi con forza ai fianchi in una morsa da cui non potevo sottrarmi mentre mi pistonava con ritmo sempre crescente.
"Con la forza... Luca voglio essere costretta...dai vienimi dentro mentre immagino di essere fottuta da un intera banda di...haaaaaa!!!"
Raggiunsi l'orgasmo prima di poter finire la frase, la sola idea di mano spietate che mi sottomettevano e mi costringevano a lasciarmi usare per sfogare i loro istinti mi aveva mandato in estasi.
Non era la prima volta che mio marito mi aiutava a realizzare una mia fantasia, mi aveva presa all'aperto davanti ad altri uomini, oppure mi aveva ...
... lasciato il nostro letto per farmi possedere da uno stupendo ragazzo conosciuto in rete mentre mi filmava.
Questa volta era diverso, il tutto richiedeva una preparazione più accurata.
Mi disse che se ne sarebbe occupato lui e che una sera della prossima settimana mentre fossi stata a casa da sola sarebbe potuto accadere che qualcuno facesse irruzione nell'appartamento mentre lui era fuori.
Luca usci' spesso quelle sere, lasciandomi il brivido di non sapere quando è come sarebbe successo, l'unica cosa che sapevo era che ogni sera poteva essere quella buona per realizzare
Il nostro gioco.
Immaginavo che sarebbe entrato con una calza sul viso e non mi avrebbe rivolto la parola per non rovinare l'atmosfera, io avrei lottato ma l'epilogo sarebbe stato scontato, con me a carponi davanti alla finestra del salotto mentre lui mi prendeva da dietro a beneficio dei vicini che abitavano nel palazzo di fronte, a cui spesso regalavamo spettacoli non proprio da educande.
Sentii la luce spegnersi improvvisamente, l'allarme non si era inserito e la casa era precipitata in un buio denso e totale che contribuì a rendere l'irruzione più claustrofobica e realistica.
Attesi sul divano nell'ombra mentre i rumori di arnesi nella serratura si facevano sempre più insistenti a simulare lo scasso.
Quando entrarono la prima cosa che vidi fu' il fascio della torcia correre sui mobili e sulle pareti del salotto.
Il fiato mi si fermò in gola, vidi che dietro un uomo della corporatura ...