1. Un nipote un po' curioso


    Data: 22/01/2019, Categorie: Incesti Autore: Lucien Rousseau, Fonte: EroticiRacconti

    Jonathan non poteva credere ai propri occhi: si trovava lì, fuori da quella finestra a sbirciare tra le fessure della persiana mentre sua zia Jennifer veniva scopata dal proprio marito. Quei gemiti, il rumore dei corpi che sbattevano l'uno contro l'altro, le parole volgari sussurrate durante l'atto lo inebriavano, gli procuravano un brivido alle parti intime che da poco aveva cominciato a capire. Nonostante i 18 anni, era un ragazzo tardivo, non aveva avuto esperienze con le donne perché apparentemente non gli interessavano. Ma il filo di gambe della zia, una bellissima quarantaseienne in forma, dalla corporatura soda e una pelle abbronzata magnifica, tutto questo gli mandava gli ormoni in subbuglio. Di fronte a quella scena sentì l'esigenza di strusciare il pacco nella tuta contro il muro sottostante la finestra; sentiva la naturale esigenza di infilarlo in qualche cosa, quella esigenza che prende normalmente i ragazzi nella prima adolescenza. Se lo tirò fuori e cominciò a masturbarsi: la sua mente era concentrata su quel corpo armonico e sensuale, non poteva staccarsene, sentiva i ritmi e il respiro della zia aumentare d'intensità, fino a che con un urlo liberatorio furono tutti e tre soddisfatti. Jonathan si recò in cucina per il pranzo; la zia indossava un vestitino nero di pizzo lungo fino a poco sopra le ginocchia, mentre i ricami lasciavano intravedere pezzi di pelle a fiore. Jennifer si accorse di essere guardata e che negli occhi del nipote l'innocenza era ...
    ... scomparsa. Gli disse: "Cosa c'è, bello di zia? Mi sembri stanco. Non hai dormito?" "È proprio così. Una nottataccia!" "Vieni dalla zia ché ti coccolo un po'." Jonathan si fiondò ad abbracciare la zia e immerse la guancia sul suo petto prorompente. Rimasero così per qualche secondo finché il rumore del sugo di pomodoro che bolliva li fece trasalire. Jennifer lo provocò: "Lasciami ché una brava mogliettina non fa solo coccole. Un marito vuole anche essere servito e riverito. Vero, maritino mio?". A queste parole Jonathan perse la testa. L'aveva chiamato 'maritino' e questo appellativo lo faceva sentire l'uomo di casa, quello che comanda, ha potere e scopa la propria donna quando vuole, che scopa Jennifer! La donna si avvicinò alla pentola e spense il fuoco, girando con un mestolo. Era di spalle e lo informò: "Dovrò mettere da parte un po' di sugo per tuo zio. È dovuto correre via per un turno improvviso di lavoro. Tornerà molto tardi e mi dispiace non possa essere con noi". Nella sua mente, il giovane aveva già mille fantasie e il sudore per l'eccitazione iniziò a colargli; si tolse la maglietta e la strinse in una mano, si avvicinò alla zia e a pochi centimetri dal suo collo lasciò che l'indumento le cadesse sui piedi. Zia Jennifer fu molto sorpresa e il nipote aggiunse: "Gli conservi anche il sugo a quello stronzo? Vuoi che lo ammazzo?" Jennifer si voltò di scatto con un finto sguardo di terrore: "Jonathan, così mi spaventi. Perché sei così geloso?" "Perché qui comando io adesso, sono ...
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