Un nipote un po' curioso
Data: 22/01/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Lucien Rousseau
... io il tuo maritino." "Un maritino un po' disordinato. Sei come tutti gli altri. Raccogli subito la maglia!" Jonathan si chinò e la scostò dai piedi della zia, le cui dita venivano fatte muovere di proposito per attirare l'attenzione del ragazzo. "Leccali", disse Jennifer. Jonathan, a quella richiesta, rimase interdetto. La zietta, per provocarlo: "Hai paura? Tuo zio sarà anche stronzo ma come lecca lui i piedi..." Jonathan, sentendo ciò, si imbestialì e afferrò con una mano il piccolo e leggero piedino di sua zia, adornato di un sottile strato di smalto rosso con una cavigliera di swarowski. Glielo leccò con la punta della lingua partendo dal tallone fino all'alluce. Mai avrebbe pensato che di una donna lo avrebbe eccitato anche il piede. Con l'altra mano prese a segarsi e la zia si burlò di lui: "Ma come? Ancora stai a farti le seghe? Un uomo vero le donne le scopa se ne ha l'occasione. Vergognati! Tuo zio sarà anche stronzo ma mi scopa a dovere!". Per vendetta, Jonathan si alzò e le rispose così: "Beh, tanto tempo a cucinare e stiamo sprecando l'ora di pranzo per fare ben altro. Infila il dito nel sugo e spargitelo sui capezzoli, sulle tette, sul collo, ovunque!" "Ma Jonathan, sarà ancora caldo!" "Ti ho detto di farlo. Hai capito, zoccoletta?" , mentre le stringeva forte le guance. Jennifer annuì e fece come gli era stato comandato. Si cosparse di pomodoro mentre il ragazzo la osservava ridacchiando. Appena abbassò la mano, Jonathan cominciò a leccare tutto via, ...
... concentrandosi sui capezzoli turgidi e pulsanti di quel magnifico seno che amava stringere. Le ordinò di farlo ancora due volte e ancora due volte leccò tutto via. Con forza le spinse le spalle verso il basso e la fece inginocchiare. Tirò fuori il membro e Jennifer iniziò a leccargli le palle lentamente, per poi risalire lungo l'asta fino al glande scappellato. In un attimo le fu tutto in gola. Gli affondi erano lunghi, intensi ed estremamente piacevoli. La pressione esercitata dalla bocca tiepida della zia, gli procurarono un senso di estasi. A un certo punto Jennifer tirò lentamente fuori il pene e vi soffiò sopra. Il contrasto tra il caldo lasciato dalla bocca e il freddo del fiato, fecero sì che Jonathan si perdesse nel godimento, tirando indietro gli occhi per qualche secondo. Quando fu ben lubrificato, lei lo implorò: "Scopami qui, sul piano cucina". Ridendo, Jonathan: "Qui sono io che decido. Ti scopo sul letto dello stronzo. Corri e mettiti a pecora sul materasso". Jennifer corse subito e il giovane la seguì a distanza. La trovò in posizione sul letto con un dito in bocca, con la testa voltata verso lui e con la vagina già visibilmente bagnata per gli umori. Jonathan si avvicinò e le mise le braccia sotto le gambe e le riportò indietro per stringerle le chiappe con le mani. La sollevò e le divaricò le cosce fiondandosi con la lingua sulla 'figa' di zia Jennifer. Dopo poco la adagiò sul letto e si stese su di lei baciandole la parte alta della schiena e strusciandole il 'cazzo' ...