1. Intimità 2


    Data: 22/01/2019, Categorie: Etero Autore: Bollentispiriti, Fonte: RaccontiMilu

    ... fosse aperta la porta a scomparsa. A quell'ora, molto probabilmente, altri sarebbero scesi al quarto piano per rifocillarsi al bar dell'azienda. Quello era l'ascensore dei dirigenti. Non le sarebbe piaciuto che vedessero l'atteggiamento familiare del suo Capo. Lo trovava compromettente. Lui capì e fece scivolare via la mano, seguendola nel vano aperto. "Ciao Gianfranco." - l'accolse il saluto del responsabile delle vendite e del capo della contabilità. "Ciao Gino. Carlo...!" - salutò lui, di rimando, mentre Nanà prestava un sorriso rispettoso al cenno di saluto che la raggiunse. Non gli era simpatico il capo dell'Ufficio vendite. Troppo farfallone, mentre quello dell'Ufficio contabilità lo conosceva solo per qualche buongiorno e buonasera scambiato per una decina di volte. Gianfranco, invece, aveva molta familiarità con entrambi e cominciò a parlare con loro, scambiandosi informazioni, sfotticchiandosi con bonomia. Lei no; rimase al posto suo. Sorrideva alle allusioni che facevano di tanto in tanto, ma per pura cortesia e per non essere tagliata fuori dalla conversazione. Gino, il Capo commerciale, di tanto in tanto le prendeva le misure e avrebbe voluto coinvolgerla maggiormente, ma lei restò con la guardia alta. Arrivati al Bar si separarono e Gianfranco la guidò a un tavolo appartato. Chiese cosa preferiva e ordinò i due caffè di prammatica. "Nanà - disse - la settimana prossima devo andare a incontrare un cliente a Saragozza, dalle parti di Barcellona. Lo conosci, è ...
    ... quello della campagna promozionale di macchine agricole prodotte in Spagna. Vorrei che mi accompagnassi, dato che sei stata tu ad avanzare le ultime valide proposte. Ci tratterremo quattro giorni per il fine settimana. Vedi che è prevista una visita turistica di qualche ora. Non so dove. Va bene per te?" "Eureka!" �“ pensò; stava per essere lanciata nel mondo degli affari. Non poteva certo dire di no, ma preferì tenere un po' le carte in mano: "Devo solo parlarne a casa, ma non credo ci siano problemi. Ti faccio sapere domani con sicurezza." e sorrise. "Puoi chiamarmi al cellulare stasera, così confermo il viaggio subito? Tanto io resto in ufficio fino a tardi." - obbiettò lui. "Va benissimo. Appena ho sistemato tutto ti chiamo." aggiunse. Doveva dimostrarsi il più disponibile possibile senza sembrare troppo servile. Tornarono in ufficio e ciascuno riprese le sue attività, in più Nanà andò a rispolverare il fascicolo della Hidalagrìcola per sentirsi preparata. Suo marito avrebbe protestato un po', ma null'altro. Non aveva certo timore del diniego di Roberto, anzi, non ci pensava proprio, abituata come era a gestire la vita al meglio per raggiungere i suoi scopi, qualsiasi essi fossero. In quel caso, poi, ne andava della sua carriera! Ci teneva molto ed era gelosa della sua indipendenza. Erano quasi le 15, quando vide sopraggiungere Cinzia. Una grande puttana che voleva fare carriera: così la giudicavano un po' tutti, anche se nessuno si esprimeva. Era anche la sua aspirazione, ...
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