1. Viaggiare per scopare


    Data: 22/01/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: SexCulture, Fonte: Annunci69

    Dovevo raggiungere mia moglie in vacanza e mi aspettavano 300 km in compagnia di quell’antipatica di mia cognata, che aveva deciso di passare qualche giorno al mare con noi. Lei lavorava fuori città ed io andai a prenderla alla stazione per partire direttamente, così mi toccò aspettarla oltre mezz’ora per il solito ritardo. Faceva un caldo impressionante nonostante ormai fosse notte e questo mi fece innervosire ulteriormente. Finalmente arrivò: mi salutò con un entusiasmo non abituale, caricai la valigia sui sedili posteriori e partimmo.
    
    Dopo qualche chiacchiera piuttosto formale, disse che il viaggio era stato massacrante e caldissimo, che era tutta sudata e non sopportava più i vestiti che aveva addosso. Poiché avevamo già imboccato l’autostrada le dissi che ci saremmo potuti fermare alla prima stazione di servizio ma lei disse che non era necessario: scivolò sul sedile posteriore e tirato fuori un vestitino dalla valigia tolse pantaloni e camicia restando in reggiseno e slip “tanto è notte e non mi vede nessuno…”. Avevo visto tutto dallo specchietto e non mi era dispiaciuto il fuori programma. Tornò avanti, aveva indossato uno di quei vestitini copricostume leggerissimi che lasciavano intravedere la biancheria. Dopo una decina di chilometri “non ho risolto niente, è la biancheria che mi si è attaccata addosso per il sudore”, così si sfilò reggipetto e mutandine senza togliere il vestito. “Mi sembra che non ti sia dispiaciuto quello che ho fatto…”, osservando i miei ...
    ... pantaloncini era più che evidente che aveva ragione e lei se ne accertò ulteriormente passandomi una mano sul gonfiore, sentii un brivido lungo la schiena mentre lei si passava la lingua sulle labbra e l’altra mano sotto il vestito tra le cosce.
    
    Con una mano le presi le spalline e le strappai “tanto è notte e non mi vede nessuno…”, il vestito scivolò lasciandole scoperti i piccoli seni… sempre con una mano le feci scorrere l’abitino lungo le cosce fino a lasciarla completamente nuda sul sedile al mio fianco, lei allargò le cosce accogliendo la mia mano senza staccare la sua dal mio pantaloncino ed il suo vigoroso contenuto. “Basta ora!” disse togliendo la sua e la mia mano dai rispettivi rifugi… ma non si rivestì, anzi si rivolse il getto d’aria fresca sul corpo e tirò le gambe sul sedile accovacciandosi. Rimasi interdetto e cercai di concentrarmi sulla guida mentre il mio cazzo pulsava al pensiero e la vista di lei nuda.
    
    Percorremmo così una trentina di chilometri che per me furono un autentico supplizio di Tantalo… poi, così come aveva finito così ricominciò: stavolta fu più decisa, tolse la cintura di sicurezza e si chinò su di me tirandomi fuori il cazzo ed infilandoselo in bocca. Mentre mi spompinava si masturbava con l’altra mano ed io le toccavo il culo e bagnandomi le dita con la saliva ne esploravo il buco.
    
    “Fai qualcosa ho voglia di scopare, fai presto!”. Presi la prima uscita dell’autostrada e ci ritrovammo in una zona industriale più frequentata del previsto: ...
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