1. Flashback.


    Data: 23/01/2019, Categorie: interviste, Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    Perché non utilizzare "interviste" come una specie di diario? Dove mettere ricordi e considerazioni? Io lo faccio. Flashback. Non è un racconto. Quanto vorrei essere soggetto alla sindrome di Pollyanna, dimenticare le cose spiacevoli, avere la grazia dell’ottimismo comunque, dell'ottimismo ottuso. Invece… mi è impossibile rimuovere tutte le cose spiacevoli che ho vissuto. Specialmente stanotte, che ti penso e non riesco a superare la mia angoscia. Forse è ora di cambiare vita, forse un viaggio… girare la pagina. Sono passato davanti ad un bar vicino a dove abitavo da ragazzo, il bar non esiste più, c'è uno di quei negozi cinesi che vendono paccottiglia inutile e ho vissuto un flashback, ho rivissuto in un attimo una piccola porzione della mia vita, ho ricordato una donna. Con rammarico... Avrò avuto 19 anni penso, si... di sicuro meno di venti, a vent'anni ero a Roma. Si chiamava Anna. Era più grande di me, sui ventisette o ventotto, lavorava in questo bar, faceva la cameriera, più che bella era molto sensuale, bel corpo, ma il viso... era particolare, segnato da profonde occhiaie, un colorito un po’ spento, una bocca larga, labbra piene, particolari che le davano una aria da viziosa... da puttana. Stanotte, in queste lunghe ore nelle quali non riesco a dormire, nelle quali ti penso, cerco l’ispirazione, di trovare la voglia di scrivere perché vorrei raccontarla questa storia, molto cruda, amara come è sempre la vita se ti trovi ad affrontarla dalla parte sbagliata. Fu la ...
    ... prima volta che vidi da vicino la morte di una persona che... no, non amavo, non l'avevo amata lei, questo no, ma che avevo desiderato e che ci avevo fatto sesso. Ricordo... i suoi capelli neri come l'ala di un corvo, lucidi, setosi, tirati indietro in una coda o altre volte raccolti tipo chignon, ricordo... come era vestita sul lavoro, gonna nera, maglietta nera tesa sul seno, il grembiulino bianco, le gambe non erano perfette. Macché... anzi! Per come la ricordo erano leggerissimamente arcuate, ma a lei non stavano male, stranamente aumentavano il suo sex appeal, perché ne aveva di sex appeal! Eccome! Ne trasudava da ogni poro della sua pelle. E il suo odore? Uhmm...! Un misto fra il suo sudore e il profumo che usava, lo so a molti potrà risultare sgradevole questa cosa, ma attirava me come l'odore delle cagne in calore attira i cani maschi. Si dava sempre molto daffare, faceva dei turni nel locale e al termine saliva sempre su qualche macchina che l'aspettava, sapevamo tutti che era calda e disponibile, ma nessuno presagiva quello che sarebbe successo, i pochi che conoscevano la realtà non ne parlavano in giro. Mi piaceva certo, ma non ci facevo una malattia con lei, niente più che mi sarebbe andato di sbatterla un po'. In quel periodo ero già in rotta di collisione con i miei, non rientravo a casa se non per cambiarmi e a volte neanche per quello, insomma non combinavo veramente niente, il giorno lo passavo a giocare a carte o al biliardo, la sera al cinema e la notte per i ...
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