1. Un massaggio al cu... ore.


    Data: 24/01/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: compagnoideale

    ... qualvolta lo desideri –
    
    le dono un sorriso che lei ricambia.
    
    Avevo già spiegato a loro come si sarebbe sviluppato l’incontro così lei si sfila il cappotto che poggia su un attaccapanni e lo avvinghia con la sciarpa. Sfila la maglia, la camicia, il reggiseno ed infine la gonna. Stranamente noto che è in perizoma ed autoreggenti, di certo un abbigliamento superfluo per un incontro di massaggi. Mi guarda, fa una piroetta su se stessa e mi sussurra
    
    - Questo l'ho messo per te –
    
    si avvicina alla guancia e mi regala un bacio
    
    - Adesso mi preparo –
    
    Sfila le autoreggenti ed il lembo di perizoma per poi avvicinarsi al lettino dopo avermi chiesto dove poggiare la testa. Vederla nuda era uno spettacolo. Conoscevo già il suo corpo ed il suo odore ma, sarà stato l’incenso o la luce della stufa o il percepire l’incresparsi della sua pelle per l’emozione, mi parve trovarmi innanzi ad un corpo nuovo e sconosciuto. Come concordato il mio amico aveva lasciato degli asciugami. Esattamente tre: uno per coprire sedere e vulva, l’altro per il seno ed il terzo per il viso. Ne presi uno per coprire il sedere. Uscii dalla stanza per rientrare dopo pochi secondi assieme al mio amico che, avvicinandosi al lettino, cominciò a sfiorarle il corpo con cura. Prese dell’olio messo a scaldare su di una candela e cominciò a massaggiare con più decisione la pelle della schiena. Ero in piedi distante quanto bastava per non intralciare i movimenti del massaggio, con lo sguardo rapito dalle mani ...
    ... che sapientemente affondavano nella carne con decisione e vigore. Ad un certo punto un movimento casuale e maldestro scopre leggermente la parte alta del sedere. Lo conoscevo ma vederlo così, quasi rubato e scoprirlo riflesso negli occhi del mio amico mi ha eccitato non poco. Decisi di sedermi alla scrivania avendo a favore degli occhi le sue gambe. Cercavo di affondare il mio sguardo sotto l’asciugamano, proprio lì dove ci sarebbe stato l’incrocio delle gambe e l’inizio della fica. Ma era troppo buio e potevo solo fantasticare su cosa celava quel pezzo di spugna che cominciai ad odiare. Il massaggio andò avanti per una ventina di minuti: schiena, spalle, collo, per poi scendere sulle gambe ed allora quella domanda
    
    – Se per te non è un problema posso continuare sulle natiche, però devo spostare l’asciugamano, altrimenti dovresti girarti per continuare il massaggio... qui ho terminato –
    
    non finì neanche la domanda che ci giunse un filo di voce
    
    – Ok, non c’è alcun problema –
    
    Credo che dopo una ventina di minuti di massaggio si era eccitata anche lei. L’asciugamano lasciò libere le natiche perfettamente tonde che cominciarono a muoversi al ritmo imposto prima dai polpastrelli, poi dalle dita e palmo delle mani ed infine dal taglio delle stesse a mo’ di karate... colpetti decisi e molto veloci che lo facevo ondulare come budino... A questa vista non ho più resistito, ho cominciato a segarmi ipnotizzato dallo spettacolo. Non so quanti minuti riservò al sedere ma parvero ...