1. Il mio sporco mondo


    Data: 06/10/2017, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: Mondo Sporco, Fonte: RaccontiMilu

    ... toccarmi il pene da sopra i jeans. E' dritto e duro. La forma si vede chiaramente, ed io l'accarezzo senza nascondermi. "Mi sono fatto così tante seghe in questo bagno. Godevo da morire." Mi sbottono i pantaloni e infilo la mano dentro, accennando una timida sega da sopra le mutande. La squadro senza timidezza, sentendo il cazzo sempre più duro. Lei diventa rossa. Tenta di parlare ma non sa coa dire. "Mi fa piacere... che devo dire...". Il caffè ora è sul fuoco, e non ha nessun'altra scusa per non guardarmi. "Se hai bisogno di andare in bagno, sai dov'è", dice ridendo, tentando di rompere la tensione che si è creata, mentre fugacemente getta occhiate tra le mie gambe. "Invece di una foto, posso segarmi guardando l'originale?", e mentre lo dico tiro fuori il cazzo, lucido e diritto. Il piacere che mi dà scorrere la mia mano sul cazzo, con quella donna davanti, è indescrivibile. Ogni scappellata è un brivido. Ma non esagero, e aspetto il permesso. Lei rimane fissa a guardarlo mentre si morde le labbra. Chissà cosa pensa. "Fai pure." Non aspettavo altro. Mi masturbo con lentezza, ma con pienezza, avvolgendo il pene con tutta la mano e seguendo con gli occhi ogni punto del suo corpo. Più sego, più mi viene duro. E' una sensazione liberatoria masturbarmi a due passi da quella donna che conoscevo così bene, la madre del mio amico, appoggiato al lavandino della sua cucina, e guardarla per cercare stimoli in quel bellissimo viso maturo e in quel corpo che vorrei tanto possedere. ...
    ... Inizialmente apparve imbarazzata: normale, vista la situazione, ma poi si abitua e mi guarda senza arrossire, mentre io mostro in volto l'espresione del piacere più puro. Sorride, felice di rendermi appagato col suo corpo. Probabilmente sta pensando che il ritocchino al viso è stata un'ottima spesa. Arriva il caffè. Prende due tazzine e nel girarsi mi mostra il culo. Io ormai gemo di piacere e la vista di quell'opera d'arte mi porta ad accelerare la sega, facendo rumore con lo scappellamento. Potessi scoparmi quel culo, andrei in paradiso. Mi porge la tazzina fumante ed io la prendo con la mano libera, mentre con l'altra faccio tremare tutto il corpo. I miei occhi non si staccano dal suo viso; sogno di infilarlo in quella bocca e svuotare lì tutto quel che mi riempie. Ma non è il caso. Sorseggio il caffè senza interrompere il piacere, che ormai è vicino al culmine. Pensavo che sarei venuto poco, perché la sega è stata rapida. Ma mi sbagliavo: la madre del mio amico è un'ottima musa. Poggio la tazzina trattenendo la sborrata, mi calo di qualche centimetro i pantaloni per avere più liberta, e poi, schiena dritta, mi giro per avere la signora davanti, ad un paio di metri, e sborro. Non la prendo (mi sembrava maleducato sporcarla), ma la sborrata è davvero lunga, tanto da arrivare ai suoi piedi. Mentre schizzo tre o quattro volte, lei beve il caffè e guarda la punta del mio cazzo che sputa. "Complimenti! Così tanta roba in poco tempo." "Merito suo..." Sono affannato. Mi abbottono i ...