Il fallo nero - parte ii
Data: 26/01/2019,
Categorie:
Etero
Autore: ErosLife
Continuammo a baciarci e ad accarezzarci, ogni tanto lei scendeva con una mano a massaggiarmi il cazzo per sentire quando fosse stato di nuovo pronto per la prossima esperienza. Voleva godere ancora e ancora. Ed io ero lì ad assecondare i suoi desideri. Non vedevo l'ora di ricominciare. Sapevo che era questione di minuti e sarei stato di nuovo pronto.
Il desiderio di riempirle la figa era ancora più vivo che mai. L'avrei inondata con meno sperma ma l'avrei inondata comunque. Volevo vedere i suoi occhi per capire che cosa sentiva mentre venivo dentro di lei... Ero certo che in lei avrei visto qualcosa di nuovo.
Passarono una ventina di minuti e mi sentivo di nuovo pronto, complice le movenze e l'interesse che Eleana continuava a dimostrarmi. Eravamo stesi su un fianco l'uno di fronte all'altra. Lei era perennemente eccitata e io ne approfittavo per accarezzarle la figa, dolcemente, mentre la baciavo e la guardavo negli occhi. Potevo ammirare le espressioni di piacere sul suo volto. Mi compiacevo del movimento del suo petto contro il mio, causato dagli spasmi di piacere che istintivamente le facevano inarcare la schiena, mentre con il bacino spingeva la fica alla ricerca sempre più avida della mia mano.
Dopo un po' con una mano mi fece piegare la gamba, portando il ginocchio all'altezza del suo bacino, poi, sempre di fianco, la cavalcò e se la sistemò bene sotto la fica e cominciò a muoversi. Sentivo ogni suo movimento alla ricerca di piacere e questo mi eccitava. ...
... Avevo una mano libera con la quale decisi di accarezzarle i glutei assecondando i sui movimenti sulla mia gamba che nel frattempo si era già inumidita e lubrificata. Lei poteva scivolare e spingere senza provare alcun dolore, io mi sentivo utile e continuavo a baciarla e a guardarla madida di piacere. Di tanto in tanto si fermava e io ne approfittavo, mentre le palpavo vigorosamente le natiche, per andare ad accarezzarle con delicatezza il buco del culo. Lei lo gradiva, lo sentivo dal suo respiro, dai gemiti e da come assecondava con movimenti circolari le mie carezze altrettanto circolari ma contrarie.
Mi venne duro. L'asta che premeva contro il suo pube era stimolata dai suoi movimenti sulla mia gamba.
- E' bello sentire il tuo uccello crescere piano, piano e prendere vigore - Mi sussurrò all'orecchio.
Io accennai un sorriso e continuai a baciarla. Desideravo i suoi capezzoli turgidi e ritti su di me ma era impegnata e non volevo fermare il suo piacere. Così ritirai con delicatezza il mio braccio da sotto il suo collo, lei capì e scostò la testa, e con la mano cominciai a palparle dolcemente ma con vigore il seno, quello più in basso. Le piaceva. Ogni tanto, quando le strizzavo il capezzolo, aggiungevo piacere al suo corpo già madido e inebriato dai piaceri della sua fica.
Adoravo guardarla e lei ne era compiaciuta. Sono convinto che gran parte del suo piacere derivava da questo, dal sentirsi ardentemente desiderata tanto da far perdere la testa a chi giaceva con ...