Il fallo nero - parte ii
Data: 26/01/2019,
Categorie:
Etero
Autore: ErosLife
... lei. Ma non era una dominatrice giacché anche lei perdeva la testa e si lasciava andare ad ogni piccolo stimolo.
Sentivo che era di nuovo in preda al piacere, gli istinti più profondi e i movimenti incontrollati stavano di nuovo tornando alla luce, ne approfittai per adagiarla su un cuscino, supina, con le spalle maestose e i capezzoli turgidi davanti a me. Quanto sei bella, pensai. Con le mie gambe allargai le sue e infilai il mio cazzo dentro di lei. La sua fica turgida e bagnata, la sua vagina calda e vigorosa, mi fecero sentire un brivido di piacere che rimbalzò per tutto il mio corpo. Sono convinto che anche lei lo percepì... Incominciammo a scopare insieme in armonia e passione. Eseguivo movimenti irregolari e circolari mentre entravo e uscivo da lei. Premevo il mio pube sul suo monte di venere stimolando il suo bottone magico, sentivo che godeva. Le sue mani afferravano le mie braccia piegate su di lei mentre leccavo, baciavo e mordicchiavo le su tette e i suoi orgogliosi e prorompenti capezzoli. Adoravo essere dentro di lei e sentirla gemere ad ogni mio movimento con un respiro ansimante e profondo. La guardavo godere e me ne compiacevo. La sentivo dimenarsi e insistevo. Quando mi poggiava la mano sulla testa, alzavo lo sguardo e andavo a baciarle la bocca, limonavamo intensamente. Poi, quando sentiva l'esigenza di urlare e ansimare, tornavo a indugiare sui suoi seni, ancora bagnati e desiderosi di stimoli.
Continuavo a stantuffare dentro di lei, adesso mi ...
... reggevo su un gomito mentre con la mano libera le palpavo una tetta e con la lingua disegnavo forme isteriche sul capezzolo dell'altra tetta. Potevo sentirla godere come una porca e ne andavo fiero.
Improvvisamente la sentii inarcare la schiena, le tette sbatterono violentemente contro la mia faccia, mi avvolse con le sue braccia e le sue gambe, stringendomi a sé con forza. Stava venendo era chiaro, ed io ci detti dentro ancora di più, con spinte più profonde e vigorose. Ma data la forte presa non avevo un grande spazio di manovra, mi dimenavo con tutto il copro come potevo su di lei, non perdemmo mai il contatto intimo finché la sentii venire, gli spasmi vaginali stimolavano il mio cazzo che preso dal piacere non trattenni e iniziai sborrare. I miei e i suoi riflessi incontrollati si alternavano in una dolce danza intima mentre urlavamo di piacere. Ci guardammo negli occhi e ci sentimmo in un unico corpo informe, senza limiti.
Restammo in quella posizione per diverso tempo, continuammo a muoverci dolcemente l'uno contro l'altra senza mai perdere il contatto. Sentivo la sua vulva perennemente eccitata e turgida, mentre il mio cazzo riposava dentro il posto più accogliente al mondo adibito per lui.
La magia del momento stava finendo, le nostre menti stavano tornando alla realtà. Lei lo comprese perché io smisi di guardarla e baciarla cominciando a leccarle il collo. Sentivo la voglia di palparle le tette ma Eleana non mollava la presa e iniziò di nuovo a massaggiarmi ...