1. Il ritorno di Padrona Vale


    Data: 27/01/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: tom

    ... scuola per una sorta di seconda casa! L�insegnante di dermatologia, per esempio�Si chiamava Barbara Troisi e non dimostrava più di trent�anni. A qualunque ora mi presentassi all�istituto, lei era già lì. E quando me ne andavo, ben dopo il termine delle lezioni, spesso la trovavo a colloquio con la Direttrice. Di cosa discutessero le due donne per me era un mistero. Si chiudevano nell�ufficio della dottoressa Mancini per intere giornate e ne uscivano solamente a buio inoltrato.La Direttrice era una donna superba, oserei dire maestosa: lunghi capelli castani lisci, un viso di porcellana e due occhi grigi profondi come l�oceano. Vestiva sempre tailleur di fattura assai pregiata e la sua innata eleganza rappresentava fonte d�ispirazione per tutte noi, che lavoravamo presso la scuola. Alcune delle insegnanti, a dire il vero, sembravano nutrire per lei qualcosa che andava ben al di là della semplice ammirazione.Una sera, mentre mi accingevo a tornare a casa, passai per caso davanti alla porta dell�ufficio della Direttrice. Con la coda dell�occhio notai che l�uscio era solo socchiuso e che dall�interno non filtrava alcuna luce. Eppure ero sicura di avere visto entrare la professoressa Troisi subito dopo la fine delle lezioni! Cosa stava accadendo in quella stanza buia?La faccenda mi incuriosì più di quanto non avrebbe dovuto e, contraddicendo ogni più elementare regola in fatto di privacy, mi avvicinai e accostai l�orecchio alla fessura. Da dentro non udii provenire alcun suono, ...
    ... neppure un bisbiglio. L�ufficio sembrava essere deserto, così mi feci coraggio, spinsi la porta ed entrai. Non vidi anima viva.�Questa poi�!� mi dissi. Dove poteva essere andata la professoressa Troisi? E che fine aveva fatto la Direttrice?In quel momento avvertii un leggero schiocco provenire da quello che supponevo essere un semplice sgabuzzino per l�archiviazione delle pratiche. Mi avvicinai in silenzio. Avevo fatto trenta, tanto valeva fare trentuno. Ma quando mi chinai per sbirciare dal foro della serratura, ciò che vidi mi fece trasalire. Altro che deposito per cartolari ormai inutilizzati! La stanza, un ampio vano di forma rettangolare, ricordava nell�arredamento un certo privé che, qualche anno addietro, avevo intravisto in un localaccio trash di Milano. Si trattava di un ritrovo dove gli appassionati di sadomasochismo della città erano soliti incontrarsi per organizzare feste molto �particolari�.Il mio sguardo si spostò da una piccola gogna in legno a una grossa croce di Sant�Andrea, con tanto di polsiere e cavigliere che penzolavano dalle estremità. Sulla rastrelliera erano disposte fruste di ogni tipo e dimensioni, dai semplici frustini da equitazione a veri e propri staffili in stile Indiana Jones e il tempio maledetto. Una scarpiera occupava da sola quasi un�intera parete. Sapevo che la Direttrice aveva un�autentica passione per le scarpe, ma non pensavo che ne possedesse tante! Dovevano esservene almeno un migliaio di paia!Infine vi era il trono, una grande sedia ...