1. Deflorata per la seconda volta


    Data: 27/01/2019, Categorie: Etero Autore: Miriana

    ... salone a fianco dove, una schiera di camerieri ci servirono il caffè, bevande alcoliche, o magari ancora dello champagne, per chi aveva questa preferenza. “ Prima di seguitare con la nostra bella serata, gentili signore, scusatemi, ma ho il dovere d’intrattenermi con ognuno dei vostri accompagnatori, per ragioni di lavoro, dopo di che, potremo continuare, in piena serenità, e rinforzare la nostra amicizia. Vi esorto, comunque, di continuare a relazionarvi fra di voi, durante questa breve pausa, e di prepararvi mentalmente e fisicamente alla gara che faremo poi, in cui, vi saranno premi stratosferici come bellezza ma, soprattutto, per il loro valore ” seguitò il nostro ricco ospite, mostrando chiaramente ingordigia nella espressione, pari a un goloso di fronte ad una montagna di prelibatezze. Contrariamente a quanto avevo immaginato, invece di spostarsi in un luogo diverso, più confacente a parlare di lavoro, il vecchio satiro riunì tutti gli uomini nell’angolo del salone, accanto al camino, e, quasi bisbigliando, confabulò con tutti loro, ad uno ad uno, mantenendo sempre una certa supremazia nel discorso; o almeno, fino a quando si intrattenne con mio fratello, con il quale, pareva non avesse parole da contrapporre. Lo ascoltava con un certo interesse, e ogni tanto puntava il suo sguardo libidinoso verso di me, annuendo con il capo, mentre si umettava bene le labbra, proprio come se stesse pregustando il manicaretto più gustoso della sua vita. Io non sono mai stata una ...
    ... timida, anzi, ma devo ammettere che, in quel momento, mi sentii parecchio a disagio. Sicuramente, Marco, stava vantando qualche aspetto della mia persona o del mio fisico, che gli andava fin troppo a genio. Magari gli stava confidando qualche mio vizietto perverso come, per esempio la propensione a sentirmi sottomessa …, oppure, l’incesto subito da lui e da mio padre, al quale io avevo sempre anelato fin da giovanissima. E fin’anche le mie esperienze lesbiche, le ammucchiate, il vendermi per pagare i suoi debiti di gioco, e chissà cos’altro. Mio fratello sapeva esaltarmi con enfasi e credibilità, quando ciò significava un qualsiasi guadagno personale. Al termine del concistoro segreto, non ebbi il tempo per farmi ragguagliare da Marco poiché il vecchio porco decretò subito l’inizio dei giochi, se così si possono definire, nei quali, venivano messi in palio tre premi, il terzo dei quali comprendeva un vera piatta tempestata di diamanti. Il secondo un bracciale stupendo, anch’esso con diamanti, d’un noto orafo nostrano, e il primo, composto da una paroure composta da orecchini pendenti a goccia, con tre diamanti in fila, dal più piccolo al più grande. Un collier principesco, anch’esso con una miriade di diamantini. In fine un anello d’oro bianco con un unico diamante, il più grosso che io abbia mai visto al dito di qualche persona, e neppure nella esposizione d’una vetrina di oreficeria. A dettare i termini della gara intervenne un omino insignificante che non avevo ancora notato. “ ...