1. Schiavizzata


    Data: 28/01/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: FirmaRosa❤

    ... farmi forza nelle braccia e di provare a camminare nonostante avessi quel peso sulla groppa. Feci pochi passi e subito barcollai, caddi a terra. “Rialzati schiava, sbrigati. È l'ultima opportunità che hai, se non ti alzi subito ti punirò molto duramente” Cercai di rialzarmi con tutte le mie energie, ma tutto i miei sforzi erano inutili, continuavo a cadere. Si avvicinò a me e mi alzò, mi trascinò fino ad una trave da dove pendevano due catene. Legò i miei polsini alle catene, poi si chinò, mi mise due cavigliere e le legò ad altre due catene che pendevano da due colonne ai miei lati. Ero appesa, con le gambe e le braccia aperte. Lo imporai di non farmi qualsiasi cosa avesse intenzione di farmi, ma fu tutto inutile. “Non hai eseguito i miei ordini. Non ti rivolgi a me con il rispetto dovuto. Devi essere punita. Ti sarà da lezione. Le punizioni saranno sempre più dure.” - disse. Si avvicinò agli attrezzi e tornò con un carrello con sopra cose varie. Prese un ago molto grosso, ci soffiò sopra e me lo mise in un capezzolo. Urlai. Un dolore indescrivibile. Poi prese un anello in ferro e lo mise in quel buco. Fece la stessa cosa all'altro capezzolo. Prese un filo rosso e lo fece passare tra i due anelli e iniziò a tirarlo. Il filo tirava e il dolore aumentava. Poi tolse il filo e mise un elastico in entrambi gli anelli. All'estremità dell'elastico legò un peso lo lasciò penzolare. Quel dolore mi ...
    ... uccideva. Il peso mi tirava i capezzoli giù, ma io non potevo seguirli perché ero legata. Prese un plug molto grosso e me lo infilò nella vagina chiudendolo con un lucchetto. Stavo morendo. Non sopportavo quello strazio. Infine, mi levò il collare di cuoio e me ne mise un'altro elettrico, prese il telecomando e se lo mise in tasca. “Stai comoda? Lo spero. Perché ci resterai tutta la notte. Urla pure. Tanto non ti sentirà nessuno.” - disse e uscì premendo il telecomando. La scossa mi stordì per un pò, poi provai a dimenarmi per liberarmi, ma i pesi si facevano sentire così cercai di stare ferma il più possibile. Continuavo a urlare, ma niente. Ogni tanto si sentiva una scossa, a volte breve e a volte lunga, ma feceva male lo stesso. Stremata da tutto quel dolore mi addormentai. Il mattino seguente venni svegliata dalla chiave che apriva il lucchetto della porta. L'uomo si avvicinò e mi disse: “Buongiorno schiava. La notte ha portato consiglio? Hai un'ora per riposarti. Voglio che la.mia schiava sia in forma. Dopodiché inizierà la nuova giornata.” “Si, padrone” - non potei fare a meno che riapondere. Avevo paura di lui e delle sue idee. Mi slegò, mi tolse gli anelli, il plug ed il collare, e mi trascinò in una camera da letto. C'era un letto matrimoniale con la solita trapunta rossa e mi ci buttò sopra. Cercai di riposare, sapevo che la giornata sarebbe stata lunga e dura. Continua… FirmaRosa❤ 
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