1. Genesi di un esibizionista


    Data: 31/01/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Untruth

    ... riaprì gli occhi quasi subito, proprio mentre le due donne lo stavano stendendo sul letto dopo averlo sollevato di peso.
    
    Presto iniziò a realizzare cos’era accaduto: capì di aver perso la possibilità di giocare la finale, ma anche che poteva andargli molto peggio dopo lo svenimento.
    
    Inoltre la presenza di sua madre e sua sorella che si prendevano cura di lui lo calmò.
    
    Ma una forte fitta all’altezza del collo interruppe il suo flusso di coscienza.
    
    “Aaah” si lamentò sommessamente.
    
    A quel punto Cristina, rasserenata dal risveglio del figlio gli chiese:
    
    “Come stai piccolo? Che è successo?”
    
    Ancora stordito, il giovane rispose a fatica: “Mi sono storto la caviglia, sono scivolato e ho sbattuto la testa”.
    
    “Ti fa male?
    
    “Si”.
    
    “Tranquillo ci siamo noi qui. Adesso starai meglio”. Poi si rivolse alla figlia: “Lucia portami un asciugamano”.
    
    “Vado subito mamma”, concluse la ragazza allontanandosi momentaneamente.
    
    Al suo ritorno passò il panno alla donna, che iniziò a strofinarlo sulla pelle del figlio.
    
    Fu a quel contatto che Alessandro focalizzò la situazione: era sdraiato, nudo e bagnato mentre sua madre, che non aveva trovato il tempo di rivestirsi, lo accarezzava sorridendogli dolcemente con le tette al vento, mentre la sorella ai bordi del letto lo guardava con affetto.
    
    Istintivamente fece per alzarsi e coprirsi almeno i genitali, ma Cristina lo bloccò:
    
    “Non ti muovere che sei appena svenuto. Ci pensiamo noi a te. Lasciaci fare e ...
    ... rilassati”.
    
    Si sentiva sempre protetto quando era con lei, a maggior ragione dopo aver ascoltato le sue parole in questa difficile mattinata.
    
    Si lasciò andare placidamente, godendosi a pieno le attenzioni delle donne di casa.
    
    Inorgoglito, le osservava indaffarate nell’occuparsi di lui: Lucia gli massaggiava la gamba dolorante, Cristina gli asciugava il petto e le spalle, con tocco leggero ma deciso.
    
    Per riuscirci doveva sporgersi in avanti, facendo si che il morbido e grosso seno nudo di lei oscillasse lentamente a pochi centimetri dai suoi occhi.
    
    Quel movimento costante e duraturo, l’efficacia del trattamento che stava subendo, la sensazione di pace interiore che allontanava via lo spavento, l’ansia e il dolore, lo resero inebetito, quasi ipnotizzato.
    
    Ad un tratto percepì i suoi muscoli che si allentavano, mentre tutta la tensione convogliò verso il basso ventre.
    
    Chiuse un istante gli occhi, involontariamente si morse il labbro e protese il bacino in avanti, proprio mentre la madre si abbassò di qualche centimetro per levare via le gocce d’acqua dalla pancia e dalle cosce.
    
    Inavvertitamente Cristina sfiorò con il gomito qualcosa di duro. Si voltò e vide il pene di suo figlio in piena erezione. Era rigido e gonfio, tutto proteso verso di lei, con le vene in rilievo e il glande che faceva appena capolino, strozzato dal prepuzio.
    
    Avvampò, un po’ per la vergogna, un po’ per la sorpresa, un po’ per il turbamento.
    
    Non immaginava che quella situazione potesse ...