Una bella storia da raccontare
Data: 03/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales
Gabriele lo avevo conosciuto con il solito annuncio. Ci eravamo sentiti e, anche se non abitavamo molto vicini ci eravamo dati appuntamento un sabato pomeriggio per il solito incontro mordi e fuggi. E, dopo i soliti momenti iniziali di leggero imbarazzo, sapendo benissimo entrambi il motivo di quell’incontro, iniziammo a svestirci. Ovviamente ognuno era curiosi di vedere come era fatto realmente l’altro perché le “solite” foto non rendono quasi mai giustizia alla realtà. Non ci eravamo ancora tolti nulla, ma semplicemente aperta la camicia io e sbottonati i pantaloni lui quando mi si avvicinò chiedendomi se volevo baciarlo. Sapevo che gli piaceva farlo, me lo aveva scritto e così unimmo le nostre bocche in un bacio. Le mani cominciarono a toccare i corpi e ad allentare cinture, a sbottonare e ad abbassare pantaloni per poi cominciare a toccare e, ritrovarci nudi fu una conseguenza quasi naturale. Lui, poco sotto la cinquantina, un po’ abbondante ma assai tonico ed esclusivamente passivo, io, appena oltre i cinquanta, più in forma fisicamente e piuttosto versatile.
Restammo abbracciati, in piedi, a baciarci a lungo. Mi colpì il suo viso, talmente ben rasato da risultare perfettamente liscio al tatto. Me lo aveva scritto che era depilato “total body” e ci teneva tanto ad avere la pelle liscia ma, a volte, tra il dire il fare… Lui invece era meravigliosamente vellutato dappertutto ed era estremamente piacevole accarezzarlo. La “dotazione” non era nulla di speciale ma il ...
... culetto era bello tondo, sodo e sporgente.
Decisamente intrigante. Quasi subito mi disse che gli piacevo e che avevo un bel fisico. Ricambiai i complimenti tessendo le lodi del suo sederotto… Dopo aver percorso quasi tutto il corpo si concentrò sul pisello, quasi soppesandolo e maneggiandolo con estrema delicatezza, ottenendo, in breve, una decisa crescita che volle subito incrementare… con la bocca. Si abbassò e iniziò a lavorarselo con labbra, lingua e mani. Era bravissimo, ci sapeva fare e, pochi istanti dopo, il frutto del suo impegno era ben visibile. Come se fosse un ragazzino, lo presi per mano e lo portai in camera. Ci sdraiammo e ci abbracciammo ricominciando a baciarci. Sapendo che gli piaceva lo lasciai fare e, quando ne fu sazio, si girò e ci sistemammo, uno di fianco all’altro iniziando un gratificante sessantanove. Si prese in bocca il mio cazzo duro e, senza aiutarsi con le mani, iniziò a succhiarlo con maestria. Io feci altrettanto, anche se quanto stringevo tra le labbra erano solo, anche se molto grossi, pochi centimetri mollicci. E, nonostante, facessi del mio meglio, non riuscivo a farlo indurire. Provai a infilargli un dito nel buchetto, che trovai, morbido e ben dilatato, ma il suo pisello dava solo minimi segni di erezione. Però lo sentivo pulsare e la sensazione che mi dava quel grosso cazzo era decisamente piacevole.
Spostandosi di colpo mi disse: “fermati! Fermati! Sto per venire! Sei troppo bravo. Mi fai venire se continui...” Ci guardammo e ...