Una bella storia da raccontare
Data: 03/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales
... ad impegnarsi sul salsicciotto. Andò avanti a lungo fin quando mi chiese se volevo metterglielo dentro. Si, mi andava, anche se quello che mi stava facendo era assai piacevole e, sicuramente, mi avrebbe condotto all’orgasmo.
“Come vuoi che mi metta?”
“Ti va bene di fianco e io dietro?”
Ruotò e sollevò una gamba. Gli chiesi di abbassarla: “così ti sento più stretto… Hai il lubrificante?”
“Con tutto quello che l’hai leccato, sarà già umido di suo...”
E così, appoggiata la punta nel posticino giusto, inizia a spingere. Ci eravamo già detti, in sincerità, della nostra ottima salute e quindi non usammo preservativi. Fu facile scivolare dentro di lui fino alle palle. Lui mi afferrò i glutei con una mano, come per guidare il mio movimento e iniziammo quella splendida cavalcata. Quasi subito girò anche la testa e non potemmo non ricominciare a baciarci. Non ci fermammo finché non raggiunsi il traguardo. Allora mi arrestai, rimanendo tutto dentro e sussurrandogli quanto mi fosse piaciuto e ricevendo le stesse sensazioni pure da lui.
Come lo tirai fuori si rigirò per gustarsi il mio cazzo umido e gocciolante e io non fui da meno, spostandolo leggermente in modo da poter avere davanti alla bocca il suo culo che, con voglia, iniziai a gustare. Quel sapore di sperma, sudore, umori vari era buono. Sapeva di sesso e di maschio e, piano piano, un rivoletto un po’ denso e colloso continuava ad uscire se gli strizzavo un gluteo. Quando ne fummo soddisfatti entrambi lui si ...
... rigirò e ci mettemmo nuovamente le lingue in bocca, come per scambiarci i sapori che avevamo appena gustato.
Guardando l’ora mi accorsi che erano le otto.
“Sono quasi quattro che siamo qui...”
“Ma che ora è?”
“Le otto.”
“Ma è tardissimo… Ho quasi due ore di strada per tornare a casa...”
Anche se non lo avevamo detto era palese che nessuno dei due aveva voglia di alzarsi…
“Hai impegni domani?”
“Cioè?”
“Si, hai cose da fare a casa stasera?”
“No, no...”
“Se vuoi puoi fermarti a dormire qui...”
Si fermò sorpreso. Mi guardò e sorrise: “dici davvero?”
“Che ne pesi?”
Non disse nulla continuando a fissarmi felice.
“Magari andiamo a mangiare qualcosa...”
Mi afferrò le guance con le mani e mi stampò un altro bacio.
Come si scostò: “lo prendo per un si. Resti qui stanotte...”
“Si, si.”
Ci toccammo e accarezzammo ancora, sdraiati uno a fianco all’altro.
Quel primo incontro si era trasformato in un bel rapporto. Quello sconosciuto mi piaceva e la cosa era reciproca. Restammo almeno altre due ore a raccontarci spezzoni delle nostre vite con le mani che continuarono, incessantemente, a giochicchiare con i nostri piselli.
Nessuno dei due sentiva il desiderio di alzarsi o di bere o tanto meno di andare a mangiare. Quella prima volta tra di noi sembrava magica. Ci stavamo trovando benissimo.
In seguito ci fu una pausa per… la pipì e quindi per bere qualcosa.
Ma questo girare nudi per Casa risvegliò nuovamente le nostre voglie e, ...