1. MIA MADRE PARTE SECONDA


    Data: 03/02/2019, Categorie: Masturbazione Maturo Sesso Interrazziale Autore: gianniambrosoli, Fonte: xHamster

    ... la varra fradicia di umori e l’ha diretta versoil culo, ho sollevato il bacino, ho afferrato la dura mazza ed ho portato lagrossa capocchia all’imbocco del mio buco nero. “Adesso sfondami, spaccami in due”. In un attimo mi ha fatto scivolare l’enorme palo di carne tra le chiappe,Poi un susseguirsi di colpi tremendi, con me che impazzita mi sgrillettavofuriosamente. “Vengo, vengo, non ce la faccio più, vieni anche tu?”, mi ha urlato come uninvasato. “Si, si, fammi sentire un fiume di broda in culo che godo anch’io”, l’hoimplorato, mi ha dato un ultimo tremendo affondo e mi ha scaricato un litro dicalda sborra nelle visceri, gli ho serrato le gambe dietro la schiena e dando un urlo sono venuta. Lui si è abbattuto stremato sul mio corpo.] Che puttana era mia madre, ne ebbi conferma continuando a scorrere il diario,ogni volta che si incontravano a casa del dottore, la troiona si gustava il cazzoin ogni buco, e lui se la fotteva in tutti i modi possibili e godevano almeno trevolte. Rimasi esterrefatto quando lessi che per un’intera settimana, durante laquale mio padre era stato all’estero per lavoro, la troia, dopo avermi messo aletto e quando era sicura che dormissi, aveva fatto entrare in casa quel granfiglio di una mignotta, si erano chiusi in camera e avevano scopato come riccifino all’alba. Erano pagine infuocate in cui narrava di favolosi sessantanove,lunghi pompini con immancabile bevuta di densa sborra, chiavate nelle più svariate posizioni, da quella del missionario a ...
    ... quella a smorzacandela, passando per le pecorine e quelle a bordo letto con le cosce alzate durante le quali diceva che il cazzo le arrivava allo stomaco. Una descrizione più accurata era dedicata alle inculate. Era il rapporto sessuale che più le piaceva ed il suo stallone l’accontentavamolto volentieri soddisfacendola a pieno. Raccontava che, spesso, mentre fotteva seduta sulla mazza dell’amico, sisollevava, impugnava la varra e si portava la grossa cappella all’imbocco delbuco nero, quindi si lasciava andare in modo che lentamente ma inesorabilmenteil cazzo le penetrasse tra le chiappe, narrando la sensazione sublime che provavaquando la nerchia le riempiva lo sfintere. Però a suo dire questa non era l’inculata che preferiva; l’apice della goduriala raggiungeva alla pecorina, quando il suo ingroppatore la inchiappettavaaffondandole dall’alto il randello nel culo fino ad allagarlo del suo sperma.Si fermavano solo per riprendere le forze; durante tali pause, spesso, miamadre andava in cucina a preparare del caffè e dei tramezzini. Qualche volta tornando aveva trovato il suo maschione addormentato, ma avevaun sistema dolcissimo ed infallibile per risvegliarlo; si stendeva sul lettoe cominciava a leccargli la punta dell’uccello,che, con il suo padrone ancora nel dormiveglia, si ingrossava lentamentediventando il bastone duro che tanto piaceva avere in corpo a quella stronza della mia adorata mamma. A volte, tralasciavano la colazione ricominciando a trombare alla grande. Andando ...