Il diario osceno di mia madre
Data: 04/02/2019,
Categorie:
Hardcore,
Sesso Interrazziale
Tabù
Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster
... che masturbarmi pensando a lei ed avevo superato ogni limite,pensavo solo di chiavarla, incularla, sborrarle in bocca.Un giorno mentre, come al solito la spiavo feci una scoperta sensazionale, labagascia aveva un diario, e lo nascondeva sull’armadio nella sua camera da letto.Appena lei uscì per delle compere, lo presi e, tremando per l’eccitazione,cominciai a sfogliarlo.Dopo le prime pagine capii che bisognava leggerlo sparandosi un sega, era unvero pornodiario, infatti, narrava tutta la sua storia col Truzzi, sin dalloinizio, cioè da quando l’aveva visto per la prima volta, dalla bestialeattrazione fisica che aveva subito provato per lui, tanto da costringerla aspararsi un ditale, a cosce aperte al centro del letto, pensando alla nerchia che il ragazzo doveva avere tra le gambe, al piacere di leccarla e farsela scivolare in corpo.Mi sedetti in poltrona ed iniziai a menarmelo.La maiala raccontava, con dovizia di particolari, anche come aveva superatol’iniziale timidezza dell’anelato amante.Dovete sapere che il futuro dottorino, mentre molto a rilento studiava, facevapratica con un modesto ma indispensabile compenso, presso un convento di FratiFrancescani, i quali assistevano gratis i poveri del quartiere.A tal scopo avevano attrezzato un piccolo ambulatorio in uno dei locali delloro immenso monastero.Il Truzzi indossando sempre un camice bianco e quindi facendosi crederemedico, dopo una sommaria visita, distribuiva medicinali regalati ai Frati daricche e danarose signore ...
... convinte così di guadagnarsi il Paradiso.In questo ambiente mia madre dichiarò la sua disponibilità al dottorino.Un pomeriggio sul tardi, vi si recò, fingendo un forte dolore al torace.La puttanona narrava di esserci andata indossando un tailleur molto aderentee sotto il vestito niente.Fu invitata a stendersi sul lettino e mostrare dove si manifestava il dolore.Sentiamo il suo racconto al diario:[Ero eccitatissima, avevo la gnocca fradicia, volevo quel ragazzo ed a costodi comportarmi da sfacciata l’avrei avuto, sbottonai la giacca mettendo inmostra le mie mammelle turgide alla punta delle quali svettavano due capezzolidurissimi, il medico ebbe un sussulto, “non porto mai il reggiseno, ma noncredo che questo possa metterti in imbarazzo, devi abituarti, nella tua attivitàvedrai un’infinità di donne nude, e poi sono convinta che questi seni nonabbiano bisogno di essere sostenuti, tu che ne pensi? tocca e dimmi il tuoparere”, presi la mano dell’imbarazzatissimo giovanotto e la poggiai sullemie poppe.Il dottore era come paralizzato, gli feci scorrere la mano tra le mievellutate colline e presi a strofinargli il gomito sulla patta.Sentii nettamente la mazza ingrossarglisi nelle mutande, diventai più ardita, mi girai verso di lui, gli sbottonai il camice, gli aprii i pantaloni e feci uscire dagli slip la sua poderosa varra.Mentre con una mano gli accarezzavo le palle e con l’altra gli scappellavo la mazza gli dissi: ”e’ da quando ti ho visto la prima volta che ti desidero, ho cercato ...