1. L'insegnante di nuoto


    Data: 08/02/2019, Categorie: Tradimenti Autore: mtbp, Fonte: Annunci69

    ... risalì più piano del solito, mise il suo sedere in bella mostra sculettando man mano che saliva i gradini, fu uno spettacolo meraviglioso e quando fu fuori, si girò a guardarmi. Rimasi a bocca aperta, ci misi qualche secondo per riprendermi, tanto che lei dovette ripetere due volte la stessa cosa.
    
    - “E allora? Che fai vieni, Gabriele?”.
    
    - “S..si si, certo. Eccolo”, gli risposi porgendogli mio figlio.
    
    Fece lo scivolo una volta, poi fummo circondati dagli altri che a loro volta volevano fare lo scivolo e così fui costretto ad allontanarmi e fare spazio, a malincuore. Lei prendeva quei bambini e a turno li faceva scivolare, mentre faceva ciò non mancava di dedicarmi un suo sorriso. I minuti passarono in fretta, l’ora era finita e dovemmo uscire e andare via. Io aspettai che fossimo gli ultimi, sperando di riuscire a parlare con lei, così quando tutti uscirono anche io feci lo stesso ma lei non c’era più, aveva già indossato il suo accappatoio ed era uscita da una porta secondaria lì vicino. Così indossammo l’accappatoio, mi abbassai per far mettere le ciabatte a mio figlio quando una voce mi sorprese.
    
    - “Allora ti sei divertito, Gabriele?”, disse lei.
    
    - “Si molto, anzi non vede l’ora di tornare”.
    
    - “Mi fa piacere. Alla prossima allora”, e andò via.
    
    Cavolo, non poteva andarsene così. Perché si comportava in quel modo. Rientrai negli spogliatoi e ci pensai a lungo, per una settimana intera. In quella settimana provai a cercarla ovunque, sui social ma niente, ...
    ... d’altronde sapevo solo il suo nome ma non sapevo nient’altro. Passai più volte dopo il lavoro davanti la piscina, ma non volevo sembrare uno stalker e quindi passavo velocemente senza soffermarmi troppo. Di lei nessun ombra. Così dovetti aspettare la settimana successiva.
    
    Stavolta ad accompagnarci tornò mia moglie, nonostante i miei tentativi di farla rimanere a casa, che al solito prese posto in alto, sugli spalti. Laura arrivò al solito e ci salutò entrambi, notò che io facevo spesso segnale a Gabriele della mamma sugli spalti che lo salutava alzando la mano.
    
    - “E’ la mamma?”, chiese lei gentilmente.
    
    - “Eh si”, risposi io sospirando, come a dire, purtroppo c’è anche lei stavolta.
    
    Lei sorrise e andò via a prepararsi. Non ci voleva proprio, “stavolta ce la siamo giocata”, dissi rivolgendomi a Gabriele che mi guardò perplesso, come se avesse realmente capito. Giocammo in acqua e per buona mezzora non mi degnò di tante attenzioni, quelle poche volte che si girò verso di noi mi trovò a fissarla, ma le stavo più lontano rispetto al solito. Niente scivolo stavolta, non l’aveva tirato fuori e la cosa mi rattristò ancora di più. Era quasi finita l’ora, una delusione fino a quel momento, ma poi successe qualcosa. Laura ci chiamò a cerchio, per fare un giochino con i bimbi, e io mi trovai accanto a lei. Facemmo un giro-tondo e quando terminammo sentii qualcosa posarsi sulla parte alta della mia gamba, pensai fosse il piede di Gabriele, ma quando andai a vedere vidi che era ...