1. Una notte di fine estate


    Data: 09/02/2019, Categorie: Trans Autore: angietrav, Fonte: Annunci69

    Ho vissuto per lavoro in una cittá all'estero da sola e quasi sempre “en femme”. Avevo un bell’appartamentino in un quartiere residenziale ed elegante. Lì ricevevo i miei molti amanti, con tutta la possibile discrezione. L’appartamento era al terzo di un condominio di cinque piani, ad ogni piano c’erano tre appartamenti, quindi ho sempre avuto problemi ad uscire “en femme” però, quella notte di fine estate, con Jean fu diverso.
    
    Avevo contattato Jean in un sito di incontri, era arrivato a casa verso le 10 di sera, un venerdì. Un bell’uomo sui 40 anni, alto e snello. Capii subito che non era interessato ad una scopatina e via.
    
    Io ero vestita con un tubino nero, autoreggenti nere, piattaforme da 12 cm nere (come nella foto della gallery).
    
    Appena entrato mi analizzò ben bene, mi tolse il perizoma, assaggiò con le dita la mia figa-anale umida ed aperta, mentre io lo spompinavo. Prima dei rapporti uso fare ripetuti lavaggi alla mia fighetta, e dopo metto crema su tutto il corpo, molta sul culo e dentro la figa, cosicché alla fine risulta umida ed accogliente. Per completare l’opera, subito prima dei rapporti, metto gel lubrificante profumato alla fragola o banana.
    
    Jean mi fece smettere di spompinarlo, mi voleva portare fuori, in un parking sull’autostrada. Dissi di sì, senza pensarci molto, vincendo i miei timori.
    
    Mi coprii solo con un copri spalle di cotone leggero nero, presi la mia borsetta con lo stretto necessario (rossetto, spazzola per capelli, preservativi, ...
    ... gel lubrificante, popper, e portafogli). Uscimmo sul pianerottolo per prendere l’ascensore e scendere in strada, già erano le 11 della notte. Per strada mi accorsi che camminare con le piattaforme da 12 cm sui marciapiedi sconnessi non è facile come sul pavimento di casa. Jean dovette sorreggermi fino alla sua auto, assumendo fin da quel momento un atteggiamento da Master, trattandomi con fermezza. Mi sentivo la sua puttana da portare al lavoro.
    
    Facemmo una corsa velocissimi sull’autostrada, circa 50 km, ed arrivammo in un parcheggio affollatissimo di grandi trailers. Parcheggiò, abbassai il finestrino ed aprii leggermente la porta cosicché si intravedevano le mie belle gambe. Cominciarono ad avvicinarsi camionisti curiosi, guardavano senza parlare. Jean li incalzava dicendo: “e allora cosa guardate, cosa volete, la volete scopare? Decidetevi….” . Io emozionatissima e confusa, fumavo una sigaretta dietro l’altra, incrociavo i miei occhi con quelli dei maschi curiosi, toglievo le loro mani quando cercavano, insinuandole tra le mie gambe, di capire … Alla fine quattro omacci si decisero, chiesero a Jean di farmi scendere. Jean mi prese per il braccio, io mi sentivo come ubriaca per la emozione, per i tacchi alti e… per il popper inalato: eccitatissima! Una sensazione bellissima mai provata prima. Jean mi accompagnò dietro alcuni cespugli con gli altri quattro tipi che mi si misero in fila davanti. Tirarono fuori i loro cazzi, non ricordo i loro visi, nemmeno li guardai, solo ...
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