1. Una storia vera


    Data: 08/10/2017, Categorie: Etero Autore: arturo02, Fonte: RaccontiMilu

    ... distogliere la mia attenzione e la leggera fitta all�inguine che sentii era dovuta alla rottura dell�imene fatta con le dita dal reverendo. Lo sentii pulirmi le gambe e poi, sempre bendata, mi copri con una coperta. Mi lasciò tranquilla per un po� di tempo sino a quando lo stordimento mi passò. Mi fece rivestire e mi rimandò a casa. Arrivata a casa mia madre mi guardava attentamente senza dire una parola, io ligia alla promessa non dissi nulla. Andai a letto e mi addormentai subito. Il giorno dopo facendo la pipi sentivo un po� di bruciore ma la cosa passò rapidamente. Cosa pensai di tutto ciò che era successo? In realtà niente, talmente eravamo abituati ad ubbidire e accettare supinamente tutto ciò che i �grandi� ci imponevano, in più essendo donne non contavamo, si ubbidiva e basta , senza lamenti.Dopo circa una settimana mia madre mi disse � questa sera vai dal reverendo�. Mi si stinse lo stomaco al pensiero di riprendere in bocca il suo pene e bere il suo sperma ma chiaramente non dissi nulla e nulla feci trasparire. Mia madre non mi accompagnò e da sola mi presentai alla sua porta. Mi aprii e sbrigativamente mi spinse nella stanza. Rudemente mi tolse il vestito e le mutandine. Sempre rimanendo in piedi si apri la tunica rimanendo nudo, mi spinse in ginocchio e mi mise in bocca il pene. Tenendomi la testa ferma con le mani si muoveva avanti e indietro con forza arrivandomi in fondo alla gola. Avevo conati e faticavo a respirare e iniziai a piangere, cercai di spingerlo ...
    ... via con le mani ma lui mi bloccava. Di colpo si sfilò, mi prese in braccio e mi mise sul tavolo, mi apri le gambe e si mise a leccarmi. La violenza di tutta l�azione mi aveva sconvolta. Si sollevò e, mettendosi tra le mie cosce, iniziò a penetrarmi. Sentivo dolore e mi lamentavo e piangevo; mi disse cattivo� zitta Miriam�. Terrorizzata smisi di lamentarmi. Si spinse fino in fondo e si fermò. Mi sentivo piena e dilatata. Restò fermo per un po� poi mi copri i seni con le mani e iniziò lentamente ad entrare e uscire da me. Lo guardavo aveva gli occhi chiusi e la faccia tesa. Il dolore si era attenuato. Mi prese le gambe e le sollevò spingendole verso il mio petto. Iniziò a muoversi sempre più velocemente avanti e indietro sino a che non mi venne dentro con un grugnito. Restò qualche attimo dentro di me poi si tolse, prese uno straccio e mi pulì velocemente tra le gambe dal suo sperma che mi colava dalla vagina. � vestiti e vattene� mi disse. Sconvolta e spaventata mi vestii velocemente e scappai a casa. Durante il tragitto cercai di calmarmi per non mostrare i miei sentimenti. Arrivata a casa mia madre mi scrutava senza parlare. Feci finta di niente ma mi bruciava in mezzo alle gambe. Di nascosto mi lavai e con una pezza bagnata di acqua fredda andai a dormire. Il reverendo mi chiamò altre volte, sapendo cosa mi aspettava andavo rassegnata e devo ammettere che pur essendo i rapporti un po� violenti almeno non erano dolorosi più di tanto. Una delle ultime volte che mi chiamò, prima ...
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