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Una storia vera
Data: 08/10/2017, Categorie: Etero Autore: arturo02, Fonte: RaccontiMilu
... inchiodandomi a lui con uno sguardo. Mi prese le braccia e me le portò dietro la schiena. Continuavo a fissarlo. Lentamente si sbottonò la lunga tunica, la aperse; sotto era nudo. Abbassai lo sguardo e vidi il suo pene, grosso e flaccido. Non mi meravigliai perché avevo già visto il sesso di mio padre e dei miei fratelli quando si lavavano. Guardai di nuovo il reverendo per capire cosa volesse. Lui con una mano si prese il pene e con l�altra mi spinse lentamente verso di se. Mi appoggio il pene alle labbra e poi, visto che io le tenevo chiuse, mi afferrò i capelli sulla nuca e spinse di più. Aprii le labbra e lentamente mi penetrò. Tenendomi per i capelli guidava il movimento. Sentivo in bocca il suo pene indurirsi e cercavo di spalancare la bocca perché diventava sempre più grosso e avevo paura di fargli male con i denti. Il reverendo mormorava qualche cosa di incomprensibile. Incominciavo a fare fatica a respirare per l�invadenza del suo pene e per il movimento che lui imprimeva alla mia testa quando si fermò, sentii il suo pene vibrare e la bocca mi si riempii di liquido. Tentai di staccarmi ma la sua mano mi bloccava e sentii il reverendo che con voce roca mi diceva � bevi,bevi il seme sacro�. Incominciai ad inghiottire per liberare la bocca e fino a che le ultime gocce di sperma non uscirono il reverendo mi costrinse a tenere il suo pene in bocca. Mi liberò la testa e si sfilo dalla mia bocca. Avevo bevuto il mio primo sperma di un uomo. Ero li seduta sui talloni, ...
... frastornata, con gocce di sperma ai lati della bocca che guardavo il reverendo abbandonato sulla poltrona con gli occhi chiusi e il suo pene di nuovo flaccido e gocciolante senza sapere cosa fare. Aperse gli occhi, mi accarezzo sulla testa, �brava Miriam, sei stata brava ed ubbidiente�. Si alzò, mi fece alzare e mi sollevò prendendomi in braccio come un fuscello dimostrando una forza inaspettata per un uomo anziano. Mi portò su un tavolo ricoperto da una soffice coperta, mi lasciò supina e mi bendò. Prese ad accarezzarmi su tutto il corpo con le sue mani caldissime sul seno sulla pancia sulle cosce che mi apri e con le dita delicatamente mi accarezzava e mi apriva le labbra della vagina. Poi sentii la sua testa tra le gambe e la sua lingua a leccarmi e con le mani mi impastava i seni. Mi portò al mio primo orgasmo che mi lasciò tramortita. Subito sentii le sue dita sul mio sesso e una sensazione di freddo e di bagnato e in breve tempo perdetti la sensibilità della parte, come se non mi stesse più toccando. Sempre bendata sentii la sua mano voltarmi la testa di lato e il suo pene già duro premere sulle mie labbra. Le aprii subito e lui spinse fino in fondo provocandomi un conato. Si ritrasse, mi fece respirare e poi lentamente, tenendomi ferma la testa, mi scopò in bocca sino a farmi bere il suo sperma per la seconda volta. Solo dopo anni capii che mi aveva spalmato qualche cosa sulla e dentro la vagina che mi aveva in parte anestetizzato. Il rapporto orale era servito anche a ...