1. In ascensore 1


    Data: 13/02/2019, Categorie: Etero Autore: beast

    Quarantasei anni, sposata, divorziata, un figlio ormai grande che studia all’estero, lavoro in un grande studio di commercialisti in centro a Savona. È un venerdì sera di metà giugno, fa caldo, molto caldo, mi sono fermata in ufficio fino a tardi, ben oltre l’ora di cena, ma le scadenze del mese sono tante, il personale poco, e un po’ di straordinari in busta paga fanno sempre comodo, soprattutto se lo stipendio con cui devi vivere è uno solo. Raccolgo le mie cose, vado in bagno a fare pipì e mi incammino per il corridoio deserto, tutto l’edificio pare essere deserto, prendo l’ascensore pensando a cosa potrei prepararmi per cena, visto che il frigo è praticamente vuoto. L'ascensore si ferma al sesto piano e sale un ragazzo carino, avrà giusto uno o due anni più di mio figlio, l’ho già incontrato altre volte, mi sembra che lavori per lo studio di consulenti del lavoro che si trova due piani sotto il nostro. Ci salutiamo cordialmente e ognuno si rifugia nei propri pensieri, sento il suo sguardo indugiare sul mio fondoschiena, posso capire, avrò il doppio dei suoi anni ma il mio sedere è ancora un gran bel pezzo da esposizione, le tette si sono lasciate un po’ andare, soprattutto dopo l’allattamento, ma il sedere... di quello vado veramente fiera. Del resto con tutte le ore che passo in palestra, vorrei vedere... Stavo pensando a questo quando con uno stridore metallico l'ascensore si ferma, con uno scossone che a momenti ci manda a gambe all’aria e mi costringe ad ...
    ... appoggiarmi a lui per non cadere. Buio, silenzio, poi zzzz si accende una minuscola luce di sicurezza rossa che colora come per uno strano effetto cinematografico le nostre facce preoccupate. Ci guardiamo perplessi, nel palazzo non c’è nessuno e probabilmente non arriverà nessuno fino a domenica sera quando arriverà l’impresa di pulizie. Per prima cosa proviamo a telefonare al numero verde indicato su un adesivo sotto la pulsantiera, ovviamente risponde una segreteria, dobbiamo lasciare un messaggio indicando la posizione del palazzo, il nostro numero di cellulare e spettare di essere contattati... Ti pareva. Visto che la fiducia nell’assistenza non è molta decidiamo di telefonare anche ai vigili del fuoco, che per fortuna rispondono e ci rassicurano dicendoci che manderanno una squadra al più presto. Non ci resta che aspettare. Fa un caldo boia, siamo a giugno ed è stata una giornata torrida, chiusi in due in quel microscopico sgabuzzino i nostri corpi accaldati riscaldano il piccolo ambiente che ormai sembra un forno. Ci saranno almeno quaranta gradi. Rivoli di sudore cominciano a scendermi lungo la schiena, li sento colare fino in mezzo ai glutei, solleticandomi l’ano e non è molto piacevole. Non ci penso due volte, lo guardo e gli dico di fare come crede, ma io non resisto e così comincio a slacciarmi la camicetta, un bottoncino alla volta, mi diverte guardare la sua faccia, un’espressione di finto disinteresse che non risulta per niente credibile, soprattutto quando, sfilata la ...
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