In ascensore 1
Data: 13/02/2019,
Categorie:
Etero
Autore: beast
... camicetta dalle spalle mi calo anche la gonna, sfilandomela maliziosamente dalle lunghe gambe. Ora indosso solo il mio completo intimo, nero, vagamente trasparente, un leggero pizzo lo decora, ma niente di particolarmente sfacciato, certo unito al fatto che indossi solo quello è un paio di décolleté tacco 12, rende l’insieme piuttosto sexy, me ne rendo conto guardando il ragazzo deglutire e allargarsi il nodo della cravatta. Non so cosa mi prende, probabilmente il senso di pericolo della situazione, un attimo di follia? Fatto sta che mi avvicino a lui e completo il suo gesto sfilandogli completamente la cravatta, proseguo slacciando i bottoni della sua camicia, mentre lui mi guarda con la bocca quasi spalancata e un’espressione abbastanza comica dipinta sul volto. Apro i lembi della camicia, il petto è liscio ad eccezione di un timido gruppo di peli. Gli uomini li preferisco pelosi, ma per questa volta vedrò di accontentarmi. Passo le mie mani sulla sua pelle bollente e umida di sudore, ha un buon odore, sento i piccoli capezzoli reagire al tocco leggero delle mie dita, gli sfilo la camicia dalle spalle, mi guarda, lo guardo. Le mie mani scendono, incontrano un altro ciuffo di peli che dall’orlo delle mutande sale verso l’ombelico, li accarezzo arrotolandomeli tra le dita, arrivo alla fibbia della cintura, la slaccio con un gesto imperioso, slaccio anche il primo bottone dei calzoni, poi di seguito tutti gli altri. Lui non proferisce nemmeno una sillaba, mi guarda come ...
... allucinato, anche io lo guardo in silenzio, me lo sto mangiando con gli occhi. Allargo i lembi dei calzoni, il suo cazzo già preme prepotentemente chiedendo di essere liberato. Ma io non lo libero, non ancora, tiro giù i calzoni a mezza coscia, ma lascio le mutande al loro posto, sformate dalla prepotente erezione. Avvicino la faccia, anche l’odore della sua intimità è buono, per fortuna è un tipo pulito, apro la bocca, la avvicino e gli alito sul cazzo, il mio fiato caldo glielo fa rizzare ancora di più, glielo prendo tra le labbra, lo sento fremere attraverso il leggero tessuto elasticizzato dei boxer. Scendo verso i testicoli, ne mordicchio uno delicatamente, lo sento gemere, si appoggia con la schiena alla parete Metallica dell’ascensore e si abbandona, al mio lavoro di bocca. Infilo la lingua sotto l’orlo delle mutande e gli do una rapida leccata ai testicoli che sono sempre più sensibili. Prendo tra le dita l’orlo dei suoi boxer e li tiro verso il basso, si impigliano nel suo membro, li libero e li sfilo verso il basso. Ahhh, geme ancora, la tensione e l’energia esplosiva del suo cazzo ancora giovane, lo fanno rimbalzare verso l’alto come una molla, teso come una spranga di ferro. Mmmmmmm proprio il tipo di uccello che mi fa impazzire, non troppo lungo, ma bello spesso, grosse vene ne percorrono la superficie disegnando sentieri che mi metto a percorrere con la punta della lingua. Non è circonciso, dal cappuccio di pelle solo la punta della cappella fa capolino, una goccia ...