1. In vancanza con la nipotina


    Data: 14/02/2019, Categorie: Incesti Autore: ffxx

    ... naturalezza "paterna" si sedette a cavalcioni su di me e mi abbracciò stretto dicendo: -Che freddo che fa!! e riamse attaccata al mio corpo petto contro petto, poggiandomi la testa sulla spalla. -Ti prendo una felpa? -No zio, cosi sto bene, tanto fra un pò ri-soffochiamo dal caldo. Era proprio il motivo che mi spingeva ad alzarmi presto la mattina, godere un pò del fresco mattutino. Dopo alcuni istanti, come se per Mara fosse la cosa più naturale del modo, senza dire niente, iniziò a muoversi; dapprima impercettibilmente, poi sempre più decisamente tanto che ad un certo punto era lampante che stava cercando di premere il suo pube verso la mia pancia. Colto così d'improvviso da quella "dimostrazione d'affetto", non riuscii a far altro che agevolarle il compito cercando di indurire gli addominali. Sentivo la sua pancia premere con movimenti decisi e cercare di aumentare il contatto con la parte bassa. Le misi una mano aperta dietro la parte lombare della schiena ed iniziai a stringerla a me, dolcemente ma cercando di sebuire il suo ritmo. Il mio cazzo prese a gonfiarsi senza possibilità di trattenimento, era diventato enorme e spingeva dolorosamente sotto i pantaloncini; Mara non evitò il contatto con il pacco, anzi sfruttò la situazione a proprio vantaggio strofinandosi sempre più forte. Mi sembrò un'eternità ma poco dopo lei si fermò e si rilasso appoggiandomisi di peso mentre il mio cazzo era in preda a spasmi e pulsazioni eccezionali; non riuscivo a controllarlo ed era ...
    ... evidente che ad ogni pulsazione, il bozzo nei miei pantaloni andava a premetre proprio nella parte più intima della mia nipotina. Finalmente ci staccammo con la scusa di preparare il caffè per la colazione. Il giorno passò tranquillo, come se niente fosse accaduto ma la mattina dopo, all'alba, la scena si ripeté. Io avevo passato tutta la notte a pensare a quello che era accaduto ed iniziai a fantasticare pesantemente. Tanto è che la mattina, Mara mi raggiunse nuovamente sul terrazzo e senza dire neanche buongiorno, si mise a cavalcioni su di me ed iniziò a strofinarsi. Io la presi per i fianchi e iniziai a strofinare anche io il mio pacco tra le sue cosce dandole ogni tanto un timido e velato bacetto sul collo. Non resistetti, e feci scivolare una delle mani, dal fianco a dietro il sedere di Mara e poi ancora più giù a cercare la sua fighetta. Quando arrivai all'incavo, lei fece un sussulto ed emise un leggero mugolio, poi mi spinse forte il suo viso sul collo e rimase contratta mentre io spingevo dolcemente le dita sulla sua fighetta. Mi accorsi subito di quanto si stava bagnando dall'umidità che trasudava attraverso i pantaloncini che portava. Alla fine si rilssò e restammo un pezzo avvinghiati con il mio cazzo che pulsava ancora più forte dentro i pantaloni. La mattina seguente, stessa scena ed ogni volta mi spingevo un pò oltre e la passione cresceva. La quarta mattina presi coraggio ed infilai una mano lungo la natica di Mara, sotto i pantaloncini e poi sotto gli slip e ...