158 - Anthology Alessia - Il mio quarantesimo compleanno
Data: 17/02/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Lesbo
Autoerotismo
Gay / Bisex
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
Mancavano dieci giorni al mio quarantesimo compleanno e Mattia, una sera a cena, mi disse che mi stavano preparando una bella sorpresa.Gli chiesi se mi offrivano loro una bella cenetta fuori, ma le risposte furono molto vaghe, poi lui mi disse che se era una sorpresa, certamente non mi poteva dire di cosa si trattava e quindi avrei dovuto aspettare il fatidico giorno in trepidante attesa.In effetti il giorno arrivò, al mattino lui mi fece gli auguri e durante la giornata Miele mi telefonò augurandomi buon compleanno e facendomi capire che la sorpresa ci sarebbe stata la sera. Verso le diciotto, mi chiamarono anche Marilena, Bruno e Angelo, naturalmente per augurarmi buon compleanno e mezz�ora più tardi Mattia, mi chiamò per dirmi di prepararmi che saremo usciti, gli chiesi come mi dovevo vestire e lui mi disse che vista la serata e visto il gran caldo che faceva, non mi dovevo mettere addosso, giusto l�indispensabile. Sarebbe venuto a prendermi alle venti e trenta.Mi preparai, indossai un vestito nero appena sopra al ginocchio, con uno spacco sulla coscia quasi inguinale, un perizoma di pizzo anch�esso nero e un paio di scarpe con il tacco dodici. Mi guardai allo specchio e fui orgogliosa di me e del mio corpo fasciato da quell�abito che rendeva molto sexy il mio aspetto di donna matura.Puntuale Mattia arrivò, assieme a lui c�era anche Miele, pure lei non aveva abbondato in vestiti. Il suo vestitino aveva un corpetto senza spalline che lasciava intravedere il canale ...
... centrale, sotto l�abitino si allargava formando dei volant ampi e soprattutto svolazzanti a livello sedere. Nonostante i suoi capezzoli puntuti si indovinassero chiaramente il suo seno senza reggipetto le stava su sfidando prepotentemente la legge di gravità.Appena in macchina, chiesi subito dove mi avrebbero portata, ma loro si limitarono a sorridere e non mi dissero nulla. Uscimmo dalla città e percorremmo una strada in salita che tortuosamente ci condusse di fronte ad una grande villa. Mattia scese e suonò il campanello, dopo pochi secondi si accese la luce del video citofono e magicamente il pesante cancello si aprì. Mio figlio rientrò in macchina e pilotò l�auto in uno spiazzo ghiaioso dove c�erano già posteggiate molte altre vetture, tutte di grossa cilindrata. Un cameriere ci aprì la porta di casa, di fronte a noi una scalinata tipo quelle che si vedono nei film, Mattia mi sopravanzò e ci invitò a seguirlo. Appena al piano entrammo in una grande sala, illuminata con giganteschi lampadari di Murano. Alle pareti moltissimi quadri e diverse appliques accese.Pavimento in parquet scuro sul quale erano posati moltissimi tappeti. Il mobilio era tutto in massiccio stile barocco piemontese. Lungo il muro di destra alcuni divani rivestiti in pelle marrone color cuoio, davanti ai quali molte poltrone ricoperte in modo identico ai divani.Quel salone era veramente enorme e in fondo, attorno ad un imbandito tavolo rotondo, una ventina di uomini vestiti in modo informale, stavano ...