158 - Anthology Alessia - Il mio quarantesimo compleanno
Data: 17/02/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Lesbo
Autoerotismo
Gay / Bisex
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... Era a riposo, piccolino, incappucciato completamente, con la pelle che formava sulla punta una sporgenza circolare molto stretta. Aveva in compenso due belle palle pendenti, la peluria sul pube era rossiccia, molto folta e arruffata. Lo presi in mano e gli tirai giù la pelle, scoprii così la cappella appuntita, la baciai, sapeva di buono, lo sentii crescere nella mia mano e allora lo imboccai. In quel momento, al mio fianco arrivò Miele, mi chiese sottovoce se poteva aiutarmi a spacchettare. Mentre spompinavo il �rosso� vidi il fiocco del nuovo arrivato sciogliersi sotto le abili dita della ragazzina e comparire un cazzo che nulla aveva a che fare con quello che stavo ciucciando. Miele si accucciò vicina a me sui cuscini e glielo prese in bocca, iniziando un sapiente pompino, poi la situazione precipitò e non fu più necessario che io scegliessi il �regalo� da spacchettare. Si aprirono tutti i fiocchi e ci furono tutti attorno, il rosso mi sborrò in faccia e si sfilò, subito un altro prese il suo posto, molte mani su di me e anche sulla ragazzina al mio fianco. Qualcuno mi sollevò da dietro e mi fece mettere a pecorina, subito una cappella contro il mio sfintere e un attimo dopo mi trovai un cilindro di carne calda completamente dentro le mie viscere. Vedevo comparire davanti a me due file di maschi nudi, tutti si menavano il cazzo, il primo della fila, rimase a circa cinquanta centimetri dal mio viso e poi schizzò come una fontana. I suoi getti colpirono il mio viso e i ...
... miei capelli. Un altro si avvicinò a me e mi porse la cappella contro le labbra, le aprii e lui continuò a segarsi, di fianco dalla parte opposta un altro maschio appoggiò in pratica la sua cappella contro quella dell�amico, ne presi due in bocca e loro dopo breve tempo mi omaggiarono della loro abbondante sborra. Se ne andarono i due e vidi un cazzo che non potevo non riconoscere, era il grosso membro di Mattia che esigeva la sua parte, glielo presi bene in mano e lo segai, poi lo imboccai e gli feci un pompino da Re e lui mi onorò di riversarmi in gola tutta la sua densa sborra. Sentii che quello che mi stava inculando stava venendomi nelle viscere, poi mi diede una sonora sculacciata e se ne andò. Sentii dolore quando un nuovo volle penetrarmi analmente, mi voltai, era uno dei ragazzi di colore, quello più scuro dei due. Portai una mano dietro e cozzai contro una sberla di cazzo mai vista, mi girai completamente e per qualche minuto rimasi in estasi ad ammirare quell�enorme capolavoro. Un braccio, aveva un braccio, non gli stava dritto tanto che era pesante. La cappella era rosea e il pene circonciso. Come faceva a scopare una ragazza della sua età senza farle venire paura era un mistero. Gli arrivava fin quasi al ginocchio, lo impugnai con entrambe le mani e glielo leccai. Qualcuno da dietro mi sollevò la groppa e mi infilò il cazzo in figa, non doveva averlo molto grosso perché stentavo a sentirlo sfregare sulle mie pareti vaginali. Miele intanto se ne stava in piedi e si ...