Maria, la collega della porta accanto
Data: 09/10/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: whit3rabb, Fonte: Annunci69
Il ricordo del primo incontro con Maria sarà sempre vivo nella mia memoria. I nostri sguardi si sono incrociati la prima volta il 2 giugno, durante le celebrazioni della festa della Repubblica. In piazza otre un migliaio di persone accalcate contornavano il monumento della piazza centrale della nostra ridente cittadina della costa adriatica. I miei occhi hanno incontrato i suoi in un movimento di rotazione che compivamo l'uno nella direzione opposta all'altra per fotografare la panoramica di quella folla. Quando ci siamo incrociati, gli sguardi sono rimasti fissi abbiamo fatto la prima volta l'amore, in quegli attimi, a dieci metri di distanza, con il pensiero. Ce lo confessammo un mese dopo, quando ci ritrovammo avvinghiati, mentre i nostri corpi sudati condividevano ogni goccia d'amore, lavata dalle lingue golose con le quali ci assaporavamo affamati di noi. Come è accaduto? Come siamo finiti, da perfetti sconosciuti, a bramare con voracità i nostri corpi umidi? Come avevamo potuto tradire i nostri partner con tale superficialità e sfrontatezza? Noi, che abbiamo sempre pensato che i traditori non meritano pietà né compassione, che gli uomini e le donne che indossano l'anello in una mano e la pelle dell'amante nell'altra non meritano il perdono?
Il giorno che abbiamo passato la soglia, nel suo studio, le nostre labbra si sono dapprima sfiorate, poi assaggiate, poi morse e poi... l'amore. Quello vero, che ti fa tremare il cuore ed esplodere di passione. Ce l'ho sempre ...
... duro quando sono con lei. Sempre. E lei è sempre bagnata e pronta ad accogliermi con le sue labbra carnose e il suo clitoride delicato.
La portai in una stanza che trovai nei paraggi, un affittacamere di comodo.
Non dimenticherò mai quel giorno. Passammo l'intera mattinata ad accarezzarci e a leccarci. Non volevo risparmiare un millimetro del suo corpo perfetto e profumato. I suoi piedi curati come una principessa, le caviglie affusolate e lisce come quei rami che trovi sulla spiaggia levigati dal mare. Le cosce dorate dal sole, umide di rugiada. Man mano che mi avvicinavo al frutto proibito il profumo della sua pelle mutava nell'odore del sesso. Quando affondai la mia bocca spalancata sulla sua fica che grondava di piacere raggiunsi l'estasi. Succhiavo e leccavo, prima delicatamente, poi con un crescendo di foga, mentre lei mi guardava e godeva rumorosa, accompagnando l'ansimare crescente con parole dolci e parole amare. "Cosa mia stai facendo, cosa sta succedendo!? Sono tua, sarò per sempre tua, succhiami la vita! Leccami la fica! Oddio mio amore mio sto venendo!". Io non mi sono fermato neanche quando sentivo il suo cuore esplodere e la sua fica schizzarmi in bocca nettare di piacere. Il sapore, quel gusto meraviglioso che solo la sua fica mi ha dato nella mia vita, quel liquido d'amore che berrei a grandi sorsi, non lo dimenticherò mai e lo sogno ancora adesso.
Nel pomeriggio, dopo aver stuzzicato qualcosa, continuammo ad amoreggiare. Lei mi prese in bocca il cazzo ...