1. Confessioni Private


    Data: 19/02/2019, Categorie: Etero Lesbo Autoerotismo Sensazioni Autore: lascivo89, Fonte: RaccontiMilu

    ... spesso così, inarcando la schiena e sollevando il bacino, mentre il ditalino prima di riposare la notte era diventato abitudinario con la piccola complicazione che dovevo mordere il cuscino o le lenzuola per non erompere in sospiri rumorosi che avrebbero potuto svegliare i miei. Godevo da sola ripensando agli incontri col mio ragazzo o anche a quell'unica eccitantissima esperienza saffica. Limitavo i miei gemiti, ma spesso, quando mi mettevo a pancia in giù, non riuscivo a frenarli del tutto e avevo sempre il cuore che batteva all'impazzata per il timore di essere scoperta nel mio vizioso passatempo. Sentivo le mie dita impiastricciarsi del liquido profumato e stordente che sgorgava dalla vulva e, dopo l'orgasmo, colava verso l'ano mentre sopra il pube assorbiva tutti i miei afrodisiaci umori. Capitava anche mi spogliassi completamente, mentre i miei dormivano ignari due camere piu in là, inconsapevoli del fatto che la loro bambina era diventata donna e si dava piacere anche muovendo il bacino avanti indietro per strusciare il bottoncino del piacere, avanti e indietro fino allo sfinimento di più orgasmi. Ero rapita dalla mia bellezza e da quelle sensazioni incessanti e straordinarie che il mio sesso mi regalava. Dopo che ero venuta mi rinfrescavo poi sul bidé e, mentre fissavo lo specchio, potevo ammirare la figura di una giovane donna di avvenenza e sensualità indicibili, non potendo fare a meno di simulare altre mosse oscene. A volte succedeva anche che mi riguardavo gli ...
    ... autoscatti di nudo e l'erotismo che trasmettevo con ogni fibra del mio corpo era tale che la mano scendeva automaticamente all'inguine scostando l'ostacolo del tanga e nutrendo la fica d'illanguidite carezze e colpetti dossoluti.Non vorrei però perdere il filo del discorso precedente. Quell'estate della maturità la ricordo perfettamente per un fatto che mutò la mia vita e mi coprì di vergogna e umiliazione, lasciandomi tuttavia un retrogusto d'eccitazione assoluta. Dunque, come vi ho detto ero nervosissima e, con una mossa inaspettata persino a me stessa, invitai Barbara e casa mia. Era da quel giorno famoso che ci eravamo allontanate, pur rimanendo formalmente amiche. Lei era passata da un uomo all'altra e da una ragazza all'altra: aveva iniziato a riempirsi di vizi e la sua bellezza dolce e fanciullesca, s'era fatta più provocante e dannata. "Che cavolo vuoi ancora tu? Non sai che devo studiare anch'io. Certo tu sei perfettina e sei la preferita dai professori, non avrai neanche bisogno di affaticarti troppo!" mi si rivolse a brutto muso, mentre l'attendevo alla porta di casa. Ero vestita con un top blu, un gonnellino leggero corto e color celeste che lasciava intravvedere delle mutandine molo semplici colore rose. Ai piedi avevo gli infradito con le unghie dei piedi smaltate di color fucsia. Ero poco truccata quel giorno, ma con un filo di matita e il canonico rossetto rosso ciliegia che mi davano l'aria da ragazza maliziosa e sensuale. Prima del suo arrivo, la mattina, ...
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