171 - Papà Massimo, la sua Eloisa e il giovanotto superdotato
Data: 19/02/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Gay / Bisex
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
I primi giorni come Direttore Generale presso la sede di Bologna furono molto duri.Era certamente una grossa soddisfazione essere lì a disporre tutto il lavoro degli altri dirigenti e di sapere che sopra di me, in quella sede, non c'era nessuno, ma come spesso succede quando arriva un nuovo dirigente, tutt'attorno c'è un certo senso di perplessità dovuto al dubbio che tutti gli altri hanno; sarà capace di mandare avanti l'azienda con la bravura e le capacità decisionali del direttore precedente?Sicuramente io mi ritenevo all'altezza della situazione, conoscevo molto bene il mio lavoro e anche naturalmente gli obiettivi che l'azienda madre voleva raggiungere, quindi in questa direzione cercavo di agire con fermezza e decisione.Dopo circa una settimana, cominciai a vedere che alcune barriere si stavano man mano sgretolando e che alcuni uomini importanti dell'azienda iniziavano a venire nel mio ufficio per conoscere le mie decisioni in merito ai vari problemi che di volta in volta si venivano a presentare. Ebbi anche uno scontro a muso duro con il direttore del personale, ma alla fine gli dimostrai numeri alla mano che la ragione stava dalla mia parte.Mi era stata assegnata una nuova segretaria, carina, molto magra, con poco seno, ma un bel sederino a mandolino e delle lunghissime gambe ben tornite; portava gli occhiali e aveva un non so che di porcella stampato sul viso. La mia mente traviata la immaginò inginocchiata davanti a me, dopo che aveva appena finito di farmi un ...
... pompino, con le lenti degli occhiali ricoperte interamente di sborra. In effetti a parte questa mia maialissima impressione, lei era, al contrario, molto professionale e ligia al dovere.La sera rientravo a casa un po' nervoso, questo era dovuto, oltre che al lavoro, anche all'assenza di Eloisa che era dovuta tornarsene a Milano in treno perché la sua amica Letizia aveva avuto un incidente in moto con il suo ragazzo ed era ricoverata in ospedale per fortuna in non gravi condizioni. Mia figlia aveva comunque ritenuto necessario andare da lei e rimanere a Milano qualche giorno.Una di queste sere, il responsabile del magazzino, sapendomi solo mi invitò a casa sua a cenare. Non mi piaceva molto fraternizzare troppo con i miei sottoposti, non perché me la tirassi, ma per mantenere quel giusto distacco che ci deve essere tra chi comanda e chi esegue gli ordini. Ero solo e per cambiare un po' i miei noiosissimi ritmi di vita, accettai l'invito. Era di venerdì sera ed arrivai con Melchiorre, a casa sua, mi presentò la moglie, la figlia piccola appena quattordicenne e il figlio coetaneo di Eloisa. La moglie era una discreta donna, la figlia invece assomigliava purtroppo a lui ed era parecchio bruttina.A parte la signora, l'unico che si salvava era il figlio Vanni; un bel ragazzino, alto e biondo, occhi scuri e viso d'angelo, gran fisico d'atleta, insomma un bel fighetto.La moglie era una bolognese doc, brava cuoca, molto ciarliera, spiritosa, sempre cordiale, disponibile e sorridente. ...