1. Clisteri termali


    Data: 19/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: mblanc61

    A me piace andare alle terme e farmi i clisteri in mezzo agli sconosciuti. E non credo di essere l’unico.
    
    Qualche giorno fa, a Montegrotto, nelle piscine termali di un grande albergo, mi aggiravo nell’acqua calda fino al torace alla ricerca del getto giusto su cui appoggiare il culo. Intorno a me qualche altro cliente piazzato davanti agli idromassaggi si godeva il sole di questa giornata di fine settembre, senza fare troppo caso a me, che ero un po’ più giovane della media e da solo, tra tante coppie. La maggior parte erano tedeschi, li sentivo parlare; le cuffie fiorate delle donne e le carnagioni porcine me lo confermavano senza dubbi.
    
    Trovato il getto alla giusta altezza mi abbassai il costume a slip e divaricai le chiappe per poter aderire bene, inarcando un po’ la schiena in una posizione innaturale. L’acqua piena di bolle confidavo nascondesse le mie operazioni agli occhi altri ospiti, alcuni dei quali erano davvero a poca distanza ma beati dal loro bagno a 34 gradi.
    
    Il getto di acqua ad alta pressione trovò subito la strada, a dire il vero piuttosto larga, e cominciai a sentire l’intestino riempirsi. Mi piaceva da impazzire! La sensazione di venir riempito, anche se è solo acqua, e le stimolazioni che ricevevo erano della stessa famiglia di quelle che provavo quando venivo scopato, solo più delicate e controllate. Quando mi sembrava di essere ormai pieno d’acqua mi staccavo dalla parete e, senza risollevarmi il costume, attendevo qualche secondo di ...
    ... assestamento, per poi ricercare nuovamente il getto. Alla quarta o quinta ripetizione ero gonfio come un pallone. Solo dopo pensai al problema di dover raggiungere un bagno. Risollevai gli slip e, stringendo il sedere più che potevo per non correre il rischio di svuotarmi dentro la piscina d’acqua limpida, mi avviai verso la scaletta più vicina ai servizi. Ogni pochi passi dovevo fermarmi per sconfiggere le fitte, ma riuscii a emergere dall’acqua. Il mio ventre era dilatato come se fossi stato gravido e non potevo camminare completamente eretto, ma raggiunsi il bagno, dove in pochi secondi svuotai i molti litri di liquido che contenevo.
    
    Andai al mio lettino in mezzo al prato, ad asciugarmi e prendere un po’ di sole e rimasi lì steso finché la noia non mi prese.
    
    Era tempo di tornare in acqua.
    
    Seduto sul bordo del lettino che cercavo le ciabatte, notai un uomo in piscina che mi guardava insistentemente. Mi seguì con lo sguardo per tutti il percorso fino a che anche io entrai nell’acqua. Appoggiato al bordo opposto della piscina, fingendo disinteresse, controllavo i suoi movimenti ma non sembrava accadesse nulla oltre le lunghe occhiate. Il richiamo di quel perfetto getto d’acqua mi era irresistibile e lo raggiunsi non appena fu lasciato libero. Come prima, mi abbassai gli slip e appoggiai il culo al getto arcuando un po’ la schiena. Il piacere di sentirsi inondato riprese ed ancora una volta non seppi trattenermi dall’esagerare. Raggiungere il bagno fu anche più difficile e ...
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