1. Clisteri termali


    Data: 19/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: mblanc61

    ... doloroso della volta precedente, tanto che non seppi trattenere un sottile rivolo di acqua che sentii scorrere lungo le cosce mentre salivo la scaletta ripida.
    
    Nel sedermi sulla tazza, in pochi secondi mi svuotai con uno scroscio unico e continuo che mi lasciò con la pancia a cucchiaio ed il cazzo duro. Sfilatomi completamente lo slip da bagno scavalcai con una gamba il maniglione d’acciaio per i disabili e mi ci sedetti di peso per sentirlo premere tra le chiappe e sul buco del culo, poi cominciai a masturbarmi e in poco tempo venni con molti schizzi che caddero sul pavimento.
    
    Distrutto, mi sentivo davvero distrutto, ma ero in quel bagno da più tempo del dovuto, così indossai il costume già pregustando un lungo sonnellino. Sbloccai la porta, la aprii e mi trovai davanti un signore in accappatoio, calvo e corpulento che riconobbi essere quello che mi fissava dalla piscina. Mi fece un mezzo sorriso ed entrò nel bagno impedendomi di uscire. Io non potei fare altro che arretrare fino a cadere seduto sulla tazza e lui mi presentò davanti alla faccia il suo cazzo molle circondato di peli bianchi.
    
    Cosa potevo fare se non accettare l’offerta e cominciare a spompinarlo? Quando divenne duro, perché lo divenne, malgrado avesse forse una settantina d’anni, mi prese con forza da un braccio e mi guidò fuori dal bagno fino al mio lettino dove mi indicò di indossare l’accappatoio a mia volta. Lo feci e lo seguii prima all’ascensore, poi lungo un corridoio fino a quella che ...
    ... immaginai fosse la sua camera.
    
    Non appena la porta si chiuse alle nostre spalle lui lasciò cadere a terra l’accappatoio rimanendo completamente nudo, e cominciò a parlarmi in tedesco. Non capivo una parola, ma il tono imperioso e i suoi gesti mi chiarirono subito che era meglio che facessi ciò che voleva. Sedette su una poltrona ed io ricominciai il pompino che avevo interrotto, sbattendo con la fronte contro la sua pancia ripiegata. Lui accese la televisione, su un canale porno, e rimanemmo lì, così, per almeno mezz’ora. Avevo le mascelle indolenzite e la mia saliva aveva macchiato il cuscino della poltrona quando finalmente mi fece alzare, e mi mise a cavallo dello schienale della poltrona con i piedi a terra e il culo in aria. In quella posizione da sangue alla testa, con il suono del porno proveniente dalla televisione, nudo e col buco del culo in bella mostra, lo sentii allontanarsi. Quando tornò dal bagno appoggiò sul tavolino che avevo nel campo visivo una serie di oggetti che non lasciavano dubbi: lubrificante, preservativi e un grosso dildo nero lungo una trentina di centimetri.
    
    Come prima cosa mi inculò col dildo, senza preoccuparsi che potesse farmi male, me lo infilò dentro e lo spinse finché poté. Poi lo sfilò, poi lo riinfilò, poi lo sfilò: un continuo dentro e fuori. Poi ci mise un dito, e rinfilò il dildo. Poi lo sfilò, poi lo riinfilò, poi lo sfilò. Questo gioco continuò finché non mi trovai ad avere tre dita e il dildo infilati insieme nel culo, senza dolore ...