1. Storia banale non proprio di sesso


    Data: 24/02/2019, Categorie: Etero Autore: kekkazz

    ... stato. Voglio avvinghiarmi in ginocchio ai capezzoli che altri al mio posto baciano, vergognandomi per l’imperdonabile trascuratezza che ti ho riservato. Ti voglio e te lo dice la mia fronte spingendoti l’ombelico, vitello in cerca di fonte sotto l’arco della sua genitrice monumentale. Colonne di tempio le tornìte gambe che vedo ora sopra di me in questo attimo di fantasia al quale m’abbandono. Amami ti esorto. Lì, in cima, lontano, scorgo la fonte alla quale anelo dissetarmi. Si allontana. Ti allontani...”
    
    Non una parola si era udita, nulla dopo l’abbraccio. Ma il muto momento aveva sparso un chiassoso rituale orgiastico nei pensieri osceni che in lui si generavano. In lei il riflesso di quei pensieri accendevano di pudica vergogna, le gote e un caldo fremito avvertiva fra le gambe.
    
    Quanto era durato? Un paio di minuti? Si può vivere una storia di amore non corrisposto, fatta di rapimento integrale, di sesso intenso e interrotto nel dramma dell’abbandono, in un paio di minuti di pura fantasia? L’epopea mitica di eroi e dei, muse e principi scandisce lo spazio illimitato fra lo scoccare dei secondi, e le tempestose avventure che i cantori spargono al vento echeggiano nei secoli i nostri intimi, banali, ripetitivi attimi quotidiani.
    
    Lei, dopo la premiazione, dopo i festeggiamenti e gli inni di parenti, amici e conoscenti, salutò Enrico e salì sull’auto del suo fidanzato.
    
    Enrico la guardò mentre si allontanava. "Che gambe meravigliose. Beato lui!".
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