1. La scommessa


    Data: 25/02/2019, Categorie: Etero Autore: passepartout, Fonte: EroticiRacconti

    Cominciò tutto per una scommessa. Giorgia mi diede appuntamento a Catania, viveva in un centro limitrofo. Ci eravamo conosciuti in un forum e attraverso la messaggistica privata e messenger, avevamo sviluppato una conoscenza. La mattina della partenza da Fiumicino il cielo era terso. Mi ero preso una settimana di ferie da spendere in Sicilia, per me isola delle rimembranze, non ci tornavo da quasi tre anni ma le circostanze erano diverse ora. Il volo Wind Jet fu stranamente puntuale, m’imbarcai con un bagaglio a mano; durante il breve viaggio riflettevo sulle aspettative di questo viaggio, una semplice avventura, qualcosa di più, non riuscivo a capirlo fino in fondo. Giorgia mi aspettava all’uscita di Fontanarossa, era venuta con l'automobile. L’enorme casco di ricci ricadeva anarchico sulle spalle, un sorriso solare le illuminò il volto quando salii in auto, era attraente, proprio come me l’ero immaginata, mi disse poche parole, il resto dei silenzi fu riempito da me, che commentavo il paesaggio di quella parte della Sicilia che conoscevo meno, la primavera stava risvegliando una natura lussureggiante, dove andiamo? Chiesi. In un bel posto, fu la risposta, avevo appetito e immaginai che saremmo andati a mangiare da qualche parte, ma mi sbagliavo. Arrivammo in un luogo solitario, proprio sul mare, scendemmo e cominciammo a camminare. La spiaggia era bella e completamente deserta, Giorgia aveva un buon profumo, i capelli spettinati dal vento dispettoso non riuscivano a ...
    ... nascondere il sorriso che sgorgava semplice dalla quella bocca, io le camminavo accanto, desiderandola. Mi raccontò di lei: viveva con la madre e la sorella, suo padre era morto qualche anno prima; la sabbia cominciava ad entrare nelle scarpe a causa del vento, decisi di toglierle e passeggiare a piedi nudi in quell’anticipo estivo di mare. Aveva lasciato il suo ragazzo dopo qualche anno, era dispiaciuta ma convinta che fosse la scelta giusta, pronta ad una nuova fase della sua vita post-laurea, alla ricerca di una dimensione adulta, da piccola donna, come amavo definirla, a donna quale era veramente. Il suo accento siculo riaccendeva in me ricordi andati col tempo, la sua espressività ed il suo sorriso sdilinquivano i miei sensi, ero eccitato ma non solo nel corpo, anche nella mente. Mi avvicinai dondolando buffamente e le rubai un bacio, anche se i capelli arruffati dal vento m’impedirono di farlo compiutamente, lei capì, si fermò, ci fissammo per un attimo eterno e ci baciammo di nuovo, un bacio umido e caldo che fece salire la mia erezione e inturgidì i capezzoli di Giorgia sotto la maglietta sottile. Mi prese la mano e tornammo all’auto, ci dirigemmo in un piccolo centro, posteggiammo in una via interna nascosta dall’ombra e Giorgia m’indicò un portone, vecchio e scrostato: “Era la casa di mia nonna vieni, là staremo tranquilli.” Salimmo le scale in ferro battuto e dopo avere aperto una porta di legno intarsiato, entrammo in una vecchia casa con un profumo di gelsomino. Andammo ...
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