1. La scommessa


    Data: 25/02/2019, Categorie: Etero Autore: passepartout

    ... in camera da letto, una vecchia stanza in cui un cassettone tarlato, un armadio nelle stesse condizioni, un letto con una spalliera di legno e due comodini, completavano l'arredo Giorgia cominciò a spogliarsi, rimanendo in breve con un semplice perizoma nero, mentre si toglieva pure quello guardavo gli invitanti seni, dalle larghe areole e capezzoli rosa, quando il perizoma fu a terra vidi la striscia di peli castana terminare dove si schiudeva il sesso. “Vuoi che ti spogli io?” mi chiese mentre mi raggiungeva. La lasciai fare, slacciò la cinta dei pantaloni sbottonandoli con lenta decisione, mi aiutò con i bottoni della camicia e quando il mio petto glabro fu scoperto iniziò a suggermi i capezzoli, dopo avermi leccato il collo mi baciò selvaggiamente. La feci stendere sul morbido letto e gettai il mio volto fra le sue cosce, iniziai a succhiarle il clitoride che sentivo gonfiarsi dentro la mia bocca, mentre la penetravo con due dita, ruotandole all’interno del sesso rorido. Mi teneva la mano sulla testa, imprimendo il ritmo che gradiva e gemeva sempre più eccitata; sentivo il mio sesso diventare più duro e volevo che si dedicasse anche a lui, così mi girai sul ...
    ... letto e feci in modo che potesse accoglierlo nella sua calda bocca; cominciò a leccarlo lentamente, poi dopo averlo assaggiato se lo lasciò scivolare dentro ingoiandolo completamente, sentivo le guance risucchiarlo, alzai la testa e vidi i suoi occhi socchiudersi ad ogni ingoio, fra le sue cosce l’afrore del sesso era diventato fortissimo, pronta per essere scopata. Con un gesto deciso mi alzai sul letto, le sollevai le gambe fino a porle sulle mie spalle e la penetrai lentamente, fino in fondo, entrare fu facile bagnata com’era, cominciai a scoparla con foga, mentre le pizzicavo i capezzoli sempre più rossi, i capelli scomposti si sparsero sul letto, nella stanza il nostro odore era palpabile. Nella stessa posizione nella quale mi trovavo, feci uscire il mio sesso da lei e lo poggiai sullo scuro orifizio, spinsi e fui dentro, aderiva come un guanto alla mano, intendevo venirle nelle viscere, mi dava un senso di potenza e di dominazione mentre con il pollice le massaggiavo il clitoride. Rimanemmo sul letto nudi per qualche tempo, il profumo della zagara arrivava dalla finestra aperta, i sensi appagati languivano. Poi ricominciammo. Partii qualche giorno più tardi. 
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