Il Cazzo Enorme Di Papà 2a Parte
Data: 26/02/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Pierre
Mio padre ha capito quanto, dal momento in cui gli ho visto il cazzo, sia rimasta turbata e ossessionata. Ogni volta che ci ritroviamo nello stesso posto io non ho più il coraggio di guardarlo negli occhi, ma sento che lui invece lo fa. Impertinente e incurante del mio imbarazzo mi scruta; gode nel torturarmi e farmi sentire il suo sguardo pungente addosso. Sa che ho il pensiero del suo grande cazzo che mi martella in testa di continuo e non si fa nessuno scrupolo morale nel portarmi alla pazzia. Io sono in crisi e non penso più ad altro, anche davanti ai libri non riesco a concentrarmi, devo preparare un esame importante da dare tra venti giorni e so che non otterrò nulla di buono se non mi leverò quel cazzo dalla testa. Il giorno dopo, dopo l'intera mattinata passata chiusa in camera a provare a studiare, di primo pomeriggio mi ritrovo sola in casa con mio padre, e una specie di tensione si fa subito sentire nell'aria. Il mio imbarazzo si può tagliare a fette, mentre da parte sua traspira un'aria di una brama oscena e folle. Lui è sfacciatamente forte e convinto del potere che esercita su di me; viene in camera e si appoggia alla mia scrivania. Mi fissa dall'alto in basso senza dire una parola e per tutto quel tempo io sto con la testa china e con le spalle raccolte, fingendomi tutta concentrata sul libro che ho davanti ma sentendomi trafiggere dal suo sguardo. Lo sento perquisirmi, sento i suoi occhi scorrermi impudenti lungo le braccia e la schiena, indosso la canottiera ...
... estiva ed uno short con cui ho dormito e mi sento troppo scoperta per il suo sguardo. E la cosa folle è che questa situazione mi fa sentire strana; la schiena e le braccia sono attraversate da un brivido assurdo e insensato e, cosa ancora più folle, mi sento eccitata. Dopo un lunghissimo silenzio faccio una mossa falsa: porto gli occhi sul suo pacco ed ho un sussulto interiore nel vedere la sagoma rigonfia che svela il suo cazzo enorme sotto i bermuda lunghi fino alle ginocchia. Mio padre coglie la sortita dei miei occhi tra le sue gambe ed il mio ennesimo turbamento e ne approfitta. Con la scusa di guardare cosa sto leggendo si piega verso di me e fa battute sul fatto che quando studio non mi concedo nessuna distrazione. "Vero?", mi fa poi con una voca melliflua e falsa. "Oh, ma io invece una tua distrazione l'ho vista..." Nel dire questo fa una cosa che mi lascia senza fiato. Prima si tasta l'enorme pacco, afferrandosi l'asta da sopra i bermuda, facendo scorrere la mano lungo tutta l'asta, dandomi così il tempo di prepararmi alla sua spudorata iniziativa. Poi si abbassa l'elastico e il cazzo lo tira fuori! Sussulto incredula e sdegnata quando papà lo muove impugnandolo come fosse l'asta di una enorme bandiera. Sussulto sgranando gli occhi e spalancando la bocca, gli urlo che è un pazzo, una bestia, un depravato, e gli urlo un "fai schifo!" che però non lo scalfisce affatto. Sa che quella mia reazione è soltanto il rifiuto di cedere all'oscena tentazione di fiondarmi su quel ...