1. Appartenenza (seconda parte)


    Data: 27/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: boreetoah

    ... maggior tempo possibile. Continuò, quindi, a dispensare piacevoli leccate nella zona pubica, senza prestare troppa attenzione all’impellente bisogno che il membro grosso e turgido sembrava reclamare con la sua sfacciata rigidità, e si dedicò alla piega dove le cosce si uniscono al bacino e al loro interno, mentre con le mani accarezzava l’esterno e il ventre. Proseguì per un bel po’, finché i gemiti affannati non gli fecero capire che era ora di dedicarsi a lui. Partì dallo scroto. Leccò la cute grinzosa tesa come la pelle di un tamburo e la succhiò tra le labbra dedicandosi prima a un testicolo e poi all’altro, senza alcuna discriminazione. I rumori deliziosi che provenivano da sopra lo facevano eccitare sempre più, tanto che anche il suo membro sembrava protendersi disperatamente verso l’alto andando a scontrarsi col suo grembo. Stava perdendo precum, come l’oggetto delle sue attenzioni, peraltro, e al quale si applicò dopo un tempo indefinito passato a torturare dolcemente la borsa con i due gioielli. Per prima cosa lo strinse alla base con la mano e ne percorse l’intera lunghezza fino al glande completamente scoperto e sulla cui fessura poggiava un’invitante goccia di presperma. Vi posò sopra il pollice e cominciò a massaggiarne la punta, ma non riuscì a resistere e, con fare sensuale, si portò il dito alle labbra facendolo scomparire entro la bocca e succhiandolo golosamente. Quando lo tirò fuori, lo leccò voluttuosamente con la lingua, osservando gli occhi spalancati ...
    ... e rapiti e l’espressione estasiata di quello che avrebbe potuto essere suo fratello, ma col quale non aveva neanche una goccia di sangue in comune. Sollevò un angolo della bocca a rivolgergli un sorriso malizioso e carico di promesse, al quale Fulvio rispose manifestando gioia e fiduciosa attesa incurvando le labbra. Fausto era deciso a succhiare quel meraviglioso uccello che lo attirava come una calamita, ma era scomodo e rimediò posizionandogli un cuscino sotto al sedere. Soddisfatto di questa soluzione, riprese in mano vigorosamente il membro, facendogli fare un sussulto. Riprese a masturbarlo lentamente, rapito dalle sensazioni che gli dava e, sempre guardandolo negli occhi, cominciò a chinarsi fino a toccare la punta con le labbra. Sorrise al gemito che ne scaturì. Aprì la bocca accingendosi a far entrare lascivamente il glande mentre la lingua si dedicava a dare piacere e Fulvio iniziava a gemere più forte, rimanendo senza fiato per l’inaspettato turbamento provato. Lo ciucciò con cupidigia, intensamente ed emettendo rumori di risucchio e lappate; se lo spingeva fino in gola e faceva vibrare le corde vocali provocando veri e propri spasimi a Fulvio, il quale non poteva far altro che stringere e lasciare andare le lenzuola con le mani e agitare le gambe incurvando la pianta dei piedi e arricciando le dita per i brividi di piacere. Il bacino era ormai dotato di vita propria e si protendeva a cercare l’affondo nella gola di Fausto, il quale si divertiva a stuzzicarlo in ...
«12...456...9»