Porte d'emergenza
Data: 10/10/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Nadim, Fonte: EroticiRacconti
Ti aspetto con l’ansia che fa scoppiare il cuore. Sento i battiti nelle tempie. Il cazzo mi scoppia nei pantaloni. Non ci vediamo da quasi due mesi ormai. Da quando tuo marito ha intuito la nostra relazione ti sta col fiato sul collo rendendo, di fatto, impossibile incontrarci. Ma oggi abbiamo trovato il modo di aggirare la sua guardia. La soluzione ce l’avevamo sotto gli occhi, ma c’è voluta l’angoscia e la disperazione della distanza per rendercela visibile: il tuo corso di nuoto. La piscina si trova accanto al palazzo dell’Università. Faceva parte del plesso universitario in origine. Poi è stata ceduta in gestione ad una società esterna. I lavori di ristrutturazione avevano murato tutte le porte di comunicazione. O quasi. Lo hai scoperto per caso. Le porte delle uscite di emergenza affacciano sullo stesso corridoio di fuga. Poche decine di metri che poi sfociano nel parcheggio. Ed è qui che ti aspetto, mentre l’ansia mi travolge. Di fronte a questa porta. Abbiamo pochi minuti, lo sappiamo. Tuo marito arriverà fra poco in quel parcheggio per controllare che tu esca dalla piscina e salga subito in auto. Cercherà di non farsi notare, ma lo sappiamo che sarà lì. Lo fa tutti i giorni. Finalmente arrivi. Indossi una tuta grigia. Aderente. Guardo le tue forme che mi fanno impazzire. Apro la porta in contemporanea a te. Sono porte di emergenza. Si aprono solo dall’interno. Sono le porte della nostra emergenza di averci, di possederci, di amarci. Ti infili veloce nella mia porta. ...
... Il corridoio di separazione è largo pochi metri, ma è abbastanza esposto. Speriamo che nessuno ti abbia visto. Il cuore ora pulsa sulle nostre lingue mentre famelici ci baciamo. Siamo fuori contesto in quella università, con i nostri quasi quarant’anni, ma ci sentiamo così ragazzini. Potremmo essere scambiati per professori, chissà. Nel tempo della tua attesa ho esplorato il posto per capire dove avremmo potuto appartarci. Ci sono alcune aule in cui non è prevista lezione in questa ora pomeridiana. Ma qualche studente potrebbe sempre venirci a studiare. Ci sono i bagni. Non è romantico, ma non cerchiamo romanticismo. La nostra è una urgenza passionale, carnale. Abbiamo bisogno di fare l’amore, di scopare, di fottere. Abbiamo bisogno di possederci in modo primordiale ed animale. Optiamo per i bagni maschili. Malauguratamente dovessero sorprenderci, i miei consimili dovrebbero essere meno isterici e più comprensivi rispetto ad una donna che dovesse incontrare un uomo nelle sue toilette. La fortuna ci assiste. Non c’è nessuno e possiamo infilarci nell’ultimo cubicolo che è pure discretamente pulito. Abbiamo pochi minuti, lo sappiamo. Non perdiamo tempo in convenevoli. Le labbra bruciano per i baci famelici e voraci. Le mani sono già alla ricerca delle nostre intimità. Sento la tua carne liquefatta e aperta. Tu stringi la mia, ferrea e bollente. Vorrei sentire le tue labbra, ma lo spazio non basta per farti inginocchiare. Vorrei leccarti, ma sarebbe un faticoso contorsionismo. Lo ...