Porte d'emergenza
Data: 10/10/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Nadim, Fonte: EroticiRacconti
... spazio è stretto, non ci consente giochi di fantasia. L’aria è animale. Appoggi il tuo viso alla porta, abbassi i pantaloni quel tanto che basta per espormi il tuo sesso. Abbasso i miei quanto basta per tirare fuori il mio cazzo sull’orlo dell’esplosione. Ti entro dentro mentre artiglio i tuoi fianchi. Spingo con forza e con rabbia. Ti amo, te lo ripeto come un mantra nell’orecchio mentre te lo lecco. Mi ami, lo sussurri mentre piangi di felicità e disperazione. Sentiamo un rumore nel corridoio dei cubicoli. Sentiamo delle voci. Un paio di ragazzi ciarlano. Cerchi di ammutolirti, ma io spingo con più forza e ti stringo un seno attraverso il tessuto sottile della maglietta. So che ti piace. So che vorresti urlare ed io voglio farti urlare. Urlare come io vorrei urlare al mondo che tu sei mia ed io sono tuo, ed invece siamo costretti a scoparci come due ladri, in uno schifo di cesso. Voglio che almeno questi due qui dentro, che non sono neanche lontanamente il mondo, almeno questi due sappiano che tu sei mia. Ed alla fine cedi. Alla fine cedi e ti lasci andare. Guaisci e mi implori di fotterti ancora. I due ci hanno sentito. Hanno capito. Si attardano un po’, per ascoltare meglio. Ridono. Uno ci invita a non sporcare per terra. Poi li sentiamo andar via invidiandoci. Invidiando quei due sconosciuti che scopano in un cesso, come se ci fosse davvero qualcosa da invidiare nella nostra storia. Ti sento godere. Non è il luogo dei sogni, ma la nostra irruenza, la nostra passione, ...
... la nostra urgenza sono più forti di ogni convenevole ed il desiderio represso per così tanto tempo non si formalizza più. E poi, ci eccita questa situazione. Ci eccita l’idea di essere in un luogo pubblico, ci eccita l’idea di star fottendo tuo marito che forse è già nel parcheggio. Ci eccita l’idea di scoparci come due animali. Godi e ti tremano le gambe. Devo sorreggerti per non lasciarti cadere. Ma ho voglia di godere anche io. Ho voglia di esplodere questa tensione che mi martella nelle tempie. E mentre ancora ansimi, mentre ancora il tuo respiro è un rantolo, esco dalla tua figa slabbrata e con un colpo deciso ti entro nel culo. Ti sento trasalire ma subito dopo ti inarchi per farmi entrare di più. Mi dici che sono un porco. Orgoglioso di esserlo affondo dentro te con arroganza. Lo so che ti piace. Lo sento da come mugoli. Hai un culo meraviglioso e lo sai. Da far girare la testa. Sentiamo il tuo cellulare che squilla in qualche tasca del pantalone. Ti irrigidisci. Involontariamente stringi le tue carni che diventano aderenti sul mio cazzo. E’ la goccia che fa traboccare il vaso. Ti godo dentro. I miei fiotti ti riempiono. Spingo in fondo per non farli fuoriuscire. Senti le mie contrazioni e ne sei appagata. Lo so che ti piace farmi godere. Ti giri a guardarmi, per quello che la posizione ti consente. Sorridi. Ci rivestiamo felici come due adolescenti. La fortuna ci arride. Il bagno è deserto e possiamo uscire senza che nessuno sappia di noi. Ti accompagno alla porta ...