1. La ragazza di cristallo


    Data: 02/03/2019, Categorie: Etero Autore: Wthinking, Fonte: Annunci69

    Fu una scelta sopraggiunta disse: qualcosa che la spiazzò, alla quale non sapeva dare un contorno preciso, ma solo un confuso inizio dato dall’affievolirsi della passione. Empaticamente, a pelle, non si piacquero più, lui per un motivo e lei per un altro. I lunghi silenzi, sguardi a fissare il vuoto, domande sporadiche divenute mano a mano sempre più intermittenti, apparenti frasi scherzose, rimandi sibillini, un sorriso tramutato in smorfia, vibrazioni dall’interno sempre più frequenti, un terremoto squassante che avrebbe fatto crollare quelle poche certezze costruite.
    
    Le lacrime di quella sera, non è esattamente il ricordo che avrei voluto avere di lei.
    
    Eppure la ricordo, raggiante dopo averci scopato ore, i suoi capelli a coprire il seno sinistro, mentre quello destro le scappava sempre dalla vestaglietta nera, quella che una sera avrebbe preso la via di casa sua, per non tornare mai più in bella vista nella mia. Disse che era per lavarla, certo perché la lavatrice io non ce l’avevo. Come i mariti che escono a prendere le sigarette e le mogli li lasciano andare, pur sapendo che hanno smesso da 20 anni.
    
    Per me lei rimarrà sempre in ginocchio su quel letto, a tirarsi su i capelli, coi seni ancora duri e lucidi della mia saliva, la carne rosea e liscia, sporcata dai disegni che tanto amava fare, per sancire quello che era ed averne sempre sfoggio. Non c’è nulla che la mia mente può fare, se non incastonarla in quel ricordo, il fisico armonioso, le curve giuste e ...
    ... il sapore della sua schiena. Come in una goccia d’ambra.
    
    Quando si parla di passione che svanisce, difficile capire il momento esatto, capisci solo che qualcosa si è rotto, non sai per causa di chi, ma non ti interessa, sai che è successo e questo basta da solo a farti stare male. Sai che non c’è la bacchetta magica, ma davvero non ti capaciti mai di come possa essere successo.
    
    Soprattutto perché di passione ce ne fu davvero tanta, ci avrò passato le ore a leccarle la figa, a farla impazzire dal piacere, sfinendola a più riprese. Era qualcosa che adoravo fare, che mi faceva ammattire di piacere. Non ho mai provato un tale trasporto nei confronti del fiore femminile, mi piaceva l’odore, il sapore, la forma, lei non ha mai creduto al fatto che le fighe non fossero tutte uguali, eppure è stato così, amore a prima vista. Mi piaceva girarla a quattro zampe, leccarle il culo su e giù, affondare la lingua senza nessun timore, roteando la punta in quel buchino stretto, mentre con le dita le facevo colare tutto il piacere smisurato sulle lenzuola.
    
    Perdevo così tanto il controllo, che qualche volta mi procurai pure una bella contrattura al collo, per cercare di raggiungere da posizioni estreme il suo frutto, che spesso amava nascondere incrociando le gambe. Amava giocare, a sfuggire, a prendermi nei punti dove trovavo la pace.
    
    Non avevo ancora fatto i conti che sarebbe sfuggita un’altra volta, definitivamente.
    
    Non ci siamo risparmiati, infinite docce, i vestiti sempre a ...
«12»