1. Interrogatorio e tortura


    Data: 04/03/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Sesso Interrazziale Autore: MasterBg, Fonte: xHamster

    In uno sperduto paese senza legge...La stanza dell'interrogatorio è stretta e buia. Sembra più uno sgabuzzino per le scope, piuttosto. Al suo interno, stipati come sardine, tre uomini ed una donna. La donna è ammanettata, le mani appoggiate sul piccolo tavolo presente al centro della stanza, le manette fissate ad un anello posto sul bordo del tavolo. Ha il volto teso, le labbra serrate, gli occhi guizzano da una parte all'altra del tavolo, evitando di incrociare gli occhi dei suoi interrogatori."Allora, confessa, cosa volevi rubare a casa del ministro?"La voce proviene dallo sceriffo, colui che conduce l'interrogatorio. Un uomo alto, muscoloso, di colore. Occhi duri e penetranti la inchiodano. Alla sua destra il ministro, alla sua sinistra, il vice sceriffo, anche lui di colore. Il ministro, bianco come il latte, stona un pò. La donna è un misto, una donna color cappuccino, con lunghi capelli ricci."Non ho niente da dire" è la sua risposta.Il ministro la guarda con disgusto. L'hanno trovata con le mani quasi nel sacco. Era nell'ufficio del ministro, e stava per portare a compimento un furto di qualche tipo, ma è stata fermata prima di riuscire nel suo intento."Qui non c'è una legge che ti possa difendere. Qui comando io. E se io ti faccio una domanda, tu mi devi rispondere. Chiaro?" calcando pesantemente sull'ultima parola.Per tutta risposta lei lanciò uno sputo che non arrivò a colpire lo sceriffo, ma si fermò a metà tavolo. Lo sceriffo s**ttò fulmineo, aprì il braccio e ...
    ... fece partire una sberla che la tramortì. Lei gemette per qualche secondo, poi tornò il silenzio."Se non ti decidi a parlare, presto passerò alle maniere forti, e, credimi, non sarò tenero."La minaccia sembrò far vacillare le sue sicurezze, ma tenne duro."Va bene, l'hai voluto tu" disse lo sceriffo alzandosi in piedi, e sfilandosi la cintura dai pantaloni. La piegò a metà e la sferzò sul viso di lei, facendolo rimbalzare da destra a sinistra per più volte. Quando finì le guance erano viola e sangue colava da strisce aperte dal bordo della cintura. Nessuna lacrima, però, rigava il suo volto. Lui fece cadere la cintura a terra e la afferrò, con una sola mano, al collo, sollevandola in aria, fino a quando le manette, fissate all'anello, gli impedirono di salire oltre. Già così era staccata da terra e scalciava. La fece ricadere a terra di schianto. I piedi scalciando mancarono l'impatto, e cadde sulle ginocchia e tutto il resto del corpo seguì. Fu una caduta fragorosa. Lui non si fermò, l'afferrò per i capelli e la tiro su, in piedi. Colpì con dei pugni potenti l'addome ed i fianchi, fino a che non cadde di nuovo a terra. Senti un paio di conati, qualche boccata d'aria potente, ma nessun singhiozzo, nessuna lacrima. La scalciò e le calpestò una mano. Anche questo non procurò particolari effetti."Va bene, allora, visto che sei una dura, è tempo di portarti altrove... ci divertiremo con te!"Quelle parole fecero più effetto dei colpi subiti, memore delle voci che circolavano su quel ...
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