1. Diario di una schiava 2


    Data: 05/03/2019, Categorie: Etero Autore: padrone29, Fonte: Annunci69

    chi mi volesse contattare può scrivere a
    
    12.01.2014
    
    Quasi a metà: la fine del mio terzo giorno di astinenza, per ora il più duro di tutti. Sta mattina me la sono presa comoda, avendo avuto i medesimi problemi di insonni di venerdì sera, mi sono permessa di poltrire fino alle undici per recuperare qualche ora di sonno, quando finalmente mi sono decisa ad alzarmi mi sono fatta aiutare da un buon caffè e da una doccia rigenerante. La casa era sgombra, come ogni domenica, perché mio padre è solito dedicarla alla suo piccolo e a mio parere riprovevole hobbie: la caccia. Parte la mattina presto e torna la sera tardi. Amo stare a casa da sola: mi sono infilata in una ecc già è larga camicia a rive blu di mio padre, legata in vita da una corta e nient’altro, ho accesso la musica e mi sono rilassata un poco prima di prendere coraggio e accingeremo ad eseguire il compito che mi aveva assegnato il mio padrone. Al contrario del giorno precedente questo non mi disgustava, mi spaventava: avevo paura di fallire. Ho preso la bottiglia e mi sono calata un litro d’acqua in pochissimo tempo e ho cercato di distrarmi e non pensare al liquidi eh sostava in attesa dentro di me. Per la prima ora, ora e mezza, ci sono riuscita poi il bisogno di andare a liberarmi iniziava a farsi impellente. Mi sono dedicata alla preparazione di alcune schede per i ragazzi a chi faccio ripetizione, ma faticavo a concentrarmi: sentivo sempre più urgenza. Dopo due ore e mezza, forse più, inizio a farsi ...
    ... onsppportabile, faceva anche male, ma da un lato era perfino piacevole. Le tre ore sono giunte finalmente a termine e mi sono potuta liberare soddisfatta di aver resistito fino alla fine.
    
    13.01.2014
    
    Questo quarto giorno è passato sorprendentemente veloce, siamo a più di metà e la cosa mi rincuora: ce la sto facendo. Mi sono svegliata presto sta mattina, giusto il tempo di indossaare una canottiera di pizzo nera e sopra un maglione grigio di pizzo semi trasparente sulla schiena, delle giarrettiere nere al posto dei gambaletti, i dr martens grigi e una gonna verde bosco, mi sono legata i capelli in una treccia e sono corsa al lavoro.
    
    È stato tutto parecchio pesante e faticoso, come ogni lunedì, con le poche soddisfazioni di vedere che le giarrettiere suscitavano ancor più successo dei gambaletti fra la massa di studentelli arrapati. Sono scappata da lavoro alle tre e mezza e sono corsa a ripetizioni, il lunedì è sempre tanto noioso: solo due ragazzine del secondo anno imbranate. Finalmente alle sei sono rincasata, ho salutato rapidamente mio padre e mi sono chiusa in pace in camera mia, mi sono spogliata, completamente e ho tirato fuori la piuma che avevo fatto in modo di procurarmi e mi sono posta davanti allo specchio seduta all’indiana: vedevo perfettamente il mio sesso da quella posizione. Ho iniziato così, tenendo il tempo con il cellulare a sollecitarmi la pianta dei miei piccoli piedini con la piuma. È stata la più piacevole tra le torture, vedevo il mio sesso grondare ...
«123»