1. Strip poker


    Data: 06/03/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: alicerobertohot

    “Coppia di donne, togliti la camicetta”
    
    “Tolgo quello che cazzo mi pare; ho una giarrettiera, stronzo!”
    
    Si era portata la giarrettiera... Libera di farlo. La regola era dieci cose addosso, maschi e femmine, quello che decidevi tu.
    
    Centomila euro all’ingresso, diecimila ogni capo di abbigliamento. Bea li aveva consegnati al cassiere. Poi era stata ispezionata dalla Madama, fredda come un’ infermiera, che aveva contato le sue dieci cose, ritirato tutto il resto (ogni oggettino, persino il fazzoletto di carta) e poi chiamato: “Simon!”
    
    Simon era apparso, giacca da sera, nero come la notte, e l’aveva scortata in basso, dove giocavano.
    
    Due soli tavoli; il suo per quattro giocatori, due maschi, una femmina e lei.
    
    Cominciato a giocare.
    
    Era partita male, ed adesso non aveva molto addosso. Diciamo che era a metà.
    
    Si era spogliata da sotto, gli altri dovevano vederla intatta, giocatrice fredda al tavolo. Con lo scherzo della giarrettiera aveva salvato le mutandine.
    
    Il Porco, alla sua destra, quello che voleva toglierle la camicetta incassò lo “stronzo” con tale freddezza che Bea si spaventò; quello era lì per spogliarli tutti, diecimila a pezzo, se ne infischiava degli insulti di una ragazzina; Bea mise la giarrettiera nel cesto.
    
    La Sgrillettata, di fronte a lei, si era spogliata da sopra ma aveva ancora un reggiseno, troppo grande, troppo elaborato; fumava accanita, eccessiva in tutto, non si gioca a poker così.
    
    Nuova mano.
    
    Carte di merda. E ...
    ... nessun clima per bluffare, nessuna idea. Dare due pezzi al maschio sulla sinistra.
    
    Bea lo guarda, lui la guarda: vuol capire quale indumento volerà. Bea lo fissa negli occhi e si toglie le mutande: un altro sporco trucco: ha il perizoma sotto! Ma anche la camicetta, ormai finisce nel cesto. Il maschio di sinistra sorride.
    
    Le due donne, di fronte, misurano l’una il petto dell’altra; Bea oltraggiosamente sporge il suo. Il Porco non batte ciglio, il maschio guarda di nascosto.
    
    Nuova mano.
    
    Lo scontro è fra i due uomini, le due donne passano, questa volta nessuna delle due perderà.
    
    Tensione vera; il Porco cala tre uguali, l’altro torce l’ultima e la posa. Nel cesto del Porco finiscono mutandine, giarrettiera e camicetta di Bea, poi cravatta e due calzini.
    
    Bea si trova a pensare che ancora non ha visto abbastanza; poi si dà dell’ imbecille. Non è qui né per sfidare le tette dell’altra né per spiare l’uomo alla sua sinistra. O esce da lì vincendo cinquanta sessanta mila oppure è fottuta; niente più casa, niente più macchina, niente di niente; e l’idea orribile di cosa le farà chi le ha prestato i centomila.
    
    Alla prossima. Mano buona stavolta! I colori che le piacciono, lo scontro teso contro il Porco e la Sgrillettata, Bea che si rimette la camicetta con finta indifferenza, come se fosse normale che vince lei. Perché di solito alle carte vince!
    
    Solo la disperazione e la sicurezza di vincere l’hanno convinta a questa follia. Perché se perde... Non vuole nemmeno ...
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