L'estro amoroso - Cap 3: Helga
Data: 07/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Roca
... tavolo, quando fu di fronte a me mi resi conto dell'attrattiva che la donna esercitava, mi guardò con un sorriso ironico che mi fece perdere la poca padronanza che avevo ancora. Non potendo sostenere oltre lo sguardo l'abbassai, lei si volse, si avvicinò alla vetrata sfiorandola col petto. Quando parlò il suo fiato appannò leggermente il vetro davanti alla sua bocca. - Non era questo che voleva? Chiese. - Si. . . si, ma. . . quando? - Anche adesso, qui se vuole! - Qui? Una improvvisa arsura aveva seccato la mia gola. Helga volse appena il viso, no, non era bella, il suo profilo in controluce era troppo duro, allora cos'era che mi affascinava tanto da far indurire prepotentemente il mio pene, forse gli occhi che vedevo brillare, il suo corpo di nordica che si rivelava nella trasparenza della camicetta, nella strettezza della gonna? - Perché no? Non voglio andare a casa mia e neanche in albergo, e poi. . . le sue ragazze le porta sempre in camera? Possiamo farlo anche su questo tavolo, l'ho già fatto, sì, proprio qui! Non vi erano dubbi, malgrado il tono distaccato delle sue parole, era pronta a concedersi! Non mi importava il motivo, non mi importava la freddezza impersonale del suo atteggiamento, contava solo la voglia che inalberavo nel pene, mi avvicinai osando posare le mani sui suoi fianchi, parlai con le labbra che sfioravano il suo collo sopra il colletto candido. - Non mi importa dove, ti voglio Helga, ti voglio! La donna ridendo scostò con fermezza le mie mani. - ...
... Giovanotto, non sono una ragazzina, l'avverto che sono molto esigente, più esigente di Solange quindi si regoli. . . ora spogliati! Disse passando al tu. Mi spogliai rapidamente togliendomi tutto anche le scarpe, i calzini, guardando col cuore in tumulto la donna immobile con lo sguardo perso nell'azzurro del mare, nel cielo abbagliante. Helga aspettò di vedermi nudo riflesso nel vetro prima di portare le mani ai fianchi e tirare la camicetta fuori dalla gonna, poi con gesti decisi si sbottonò i polsini, portò le mani al collo. . . Vidi sulla sua schiena la stoffa allentarsi mentre la mano scendendo lungo il petto sbottonava la camicetta sfilandola dalle braccia, lasciandola cadere. Poi una delle mani fu sul suo fianco, disfece il bottone che chiudeva la gonna alla vita, tirò la cerniera, entrambe le mani fecero superare all'indumento la prominenza del sedere e con rapidi movimenti delle gambe lo fece scivolare a terra. Anche il reggiseno chiuso sul davanti cadde poi, sganciò le calze che rimasero tese sulle gambe. Colsi il riflesso degli occhi che mi guardavano con espressione ironica, pensai che già fosse nuda, poi vidi la striscia nera che cingeva la vita a trattenere la fettuccina pure nera che usciva dai glutei carnosi. Quando lo slacciò sul fianco e lo fece cadere, rimasi stupito che quel triangolino riuscisse a coprire l'intimità della donna. Deglutii, come ho già avuto modo di dire, nessuna ragazza si era mai denudata per me, solo Solange aveva visto senza veli e . . . ...