1. Sogno o realtà?


    Data: 08/03/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... professionale molto elegante, una cortese segretaria mi fece accomodare nella sala d�aspetto, francamente piccola ma debbo affermare accogliente, infine qualche minuto dopo incontrai il dottore. Io non volevo credere ai miei occhi, forse in quel frangente avrò di certo addirittura assunto un�espressione insulsa, perché non riuscivo a manifestare una parola. Il colore del mio viso cambiò almeno un paio di volte dal bianco pallore al rosso imbarazzato, dato che si trattava del ragazzo del treno, lui s�avvicinò sorpreso quanto me e dopo qualche secondo d�interminabile remora ci presentammo sorridendo reciprocamente:�E� un vero piacere, un�inaspettata e fortuita coincidenza, non trova?� - dissi acutamente io.�Devo dire che sono rimasto gradevolmente confuso e piacevolmente scompaginato quando l�ho vista, onestamente pensavo che stessi sognando� - replicò sagacemente lui.�Lei &egrave oltremodo civile e simpaticamente garbato, in fondo il mondo non &egrave poi così grande come appare�.�Se posso parlarle sinceramente, io non riuscivo a trovare il modo appropriato né confacente per conoscerla in treno, perché non volevo sembrarle insignificante né insulso e tanto meno passare per il tipico adescatore�.Questo concetto lo enunciò guardando avanti a sé e quando m�adocchiò ecco ricomparire prontamente la luce astuta, perspicace e sottile, perché fu lì che mi balenò il primo sospetto: perché non lo vedevo mai scendere? Perché spariva all�avvicinarsi del capolinea? Che m�abbia seguito più ...
    ... d�una volta? Parlammo di tutto tranne che d�affari e d�investimenti, le sue domande precise m�imbarazzavano un po�, eppure io ero completamente prigioniera e succube del fascino magnetico che il colore dei suoi occhi esercitava su di me, in quanto non esitavo a rispondergli. E� inutile dire, che quella sera andai a cena con lui, per il fatto che fu una serata speciale come solo nella mia fantasia avevo ideato e immaginato. Mi portò a cena nel suo appartamento che aveva all�interno del bellissimo quartiere. Lì ci aspettava il cameriere di una nota agenzia con il quale aveva concordato il menù. Come aveva fatto con così poco preavviso?Io ero piuttosto guardinga, abbastanza vigile, tutto era troppo bello, sfrenatamente perfetto, giacché lui sembrava uscito da una favola, sicché io mi domandavo dove volesse arrivare. Continuavo a essere prevenuta, ma anche tesa, Paolo mi raccontò del suo viaggio in America, dal momento che fu sciupone di particolari sulle cose che aveva fatto e visto. Ci trovammo concordi su molte cose e lentamente la tensione svanì, non mi sentivo più come una liceale al suo primo appuntamento, bensì cominciavo ad accorgermi che esercitavo un certo fascino su di lui. Le candele sul tavolo ben apparecchiato erano arrivate a metà della loro durata, quando Paolo allontanò il cameriere e venne dietro di me, mi poggiò delicatamente le mani, quelle splendide mani che avevo notato in treno sulle spalle nude, in quell�occasione m�irrigidii:�Che cosa fai?� - gli chiesi ...