1. Il venditore ambulante del mercato e marco vi


    Data: 09/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio

    - “Quando sei sotto squilla che ti apro il portone” -
    
    Risposi a quel messaggio che mi deconcentrò da quell’asciugamano che avrei voluto raccogliere, annusare e strofinare sul mio corpo per sentire il sapore di Marco. Ma non potevo, filai in camera attendendo lo squillo del porco che arrivava. Chiusi la finestra e lasciai solo un filo di luce all’interno della stanza. Marco stava ancora in doccia, da li a poco sarebbe uscito e andato in camera a vestirsi, per arrivarci doveva percorrere il corridoio e far ingresso nella porta qualche metro prima della mia. Speravo vivamente che i due non si incontrassero in corridoio. Ecco lo squillo del vecchio maialone.
    
    Apro il portone e lo attendo all’ingresso, il suo ingresso fu veloce e con un semplice saluto, senza fare alcun tipo di rumore, chiusi il portone e mi avviai dietro lui nella mia stanza.
    
    - “Non sei solo?” domandò ansioso
    
    - “Non preoccuparti, sta in doccia, non si accorgerà di niente” risposi mentre la mia mano finiva dritta tra le sue gambe iniziando a palpare quel nerchione ancora rinchiuso nel pantalone, ma prima di liberarlo mi venne in mente un’idea rischiosa, d’altronde a chi non piace il rischio, non chiudo la porta della stanza e la lascio socchiusa in maniera tale che se Marco incuriosito da qualche presunto rumore può avvicinarsi sbirciare e se interessato magari unirsi a noi. Non perdo altro tempo, mi inginocchio subito mentre il sessantenne si spoglia del gilet, non mollo la presa da quel pacco, anzi ...
    ... mi ci fiondo sopra con la bocca prima di farlo uscire. Inizia ad ansimare di piacere e subito mi afferra la testa con la sua mano schiacciandomela contro il suo cazzo. Sbottono il pantalone e lo abbasso a metà gamba, palpo un po’ lo slip e subito lo butto giù. Eccolo qua il mio grosso cazzo già duro davanti ai miei occhi. Questa volta non lo prendo subito in bocca, voglio giocarci un po’ prima. Tiro fuori la lingua e inizio a leccarlo dalla base, a partire dal fianco per risalire su tutta la sua nerchia lentamente, poi riscendo giù dall’altra parte e quando arrivo alla base affondo bene la mia lingua su quei coglioni maturi ricoperti da una leggera peluria.
    
    Due palle grandi e penzoloni. Glieli presi in bocca uno ad uno e glieli succhia per bene con tanto di leccate. Il porco era già in estasi e ogni tanto sussurrava - “Si, cosi. Brava” – sentirlo e vederlo cosi sciolto dal piacere non fece altro che eccitarmi. Salii con la lingua calda sulla sua cappella, prima la succhiai un po’, era bella grossa e scura, poi la tirai fuori dalla bocca, guardai dentro i suoi occhi e affondai tutto il suo nerchione duro dentro la bocca.
    
    - “Cosi mi fai venire subito”
    
    - “Mmmmh sii” risposi con la bocca piena
    
    Quel cazzo aveva lo stesso profumo di quella mattina, odore di uomo maturo e vissuto. Salivo e scendevo su quell’asta molto lentamente, volevo godermela tutta senza fretta. A lui questa cosa faceva impazzire, forse stava ricevendo il più caldo pompino di sempre. Nella stanza si ...
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