1. La mia prima volta


    Data: 09/03/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: beast

    ... guerra, i figli ormai adulti erano entrambi al fronte, uno in Grecia e uno in montagna, sua moglie era sfollata dai genitori nelle campagne attorno ad Alessandria e lui era rimasto in città da solo. A quel punto, quando ci incontravamo sulle scale aveva cominciato a guardarmi con tutti altri occhi, fino a che una sera di dicembre, verso le otto mi aveva spinto in un angolo del pianerottolo del secondo piano e mi aveva confessato in un sussurro di aver perso la testa per me. Il cuore aveva fatto un balzo verso il cielo e quasi ero svenuta, perché le gambe per un attimo avevano perso la capacità di reggermi. Da allora ci eravamo visti di sfuggita, il suo alloggio non era disponibile perché a causa della guerra ospitava una serie di persone che avevano perso la casa sotto i bombardamenti, della mia ovviamente nemmeno a pensarci. Qualche bacio veloce e qualche abbraccio non proprio casto, ma non c’era stato molto di più. Prima di lui, avevo avuto qualche breve avventura con dei giovani compagni del liceo, ma poi la guerra aveva reso i giovani maschi una merce molto rara, e così le mie prime esperienze erano state troncate sul nascere. Volevo finalmente diventare una vera donna, anche se in realtà non sapevo molto bene cosa significasse. Tempo prima la mamma mi aveva promesso di spiegarmi, prima del matrimonio, tutto quello che una brava moglie deve sapere per fare felice il proprio marito, ma siccome di mariti in vista non se ne vedeva nemmeno l’ombra, le sue spiegazioni erano ...
    ... state rimandate a chissà quando. Qualcosa avevo capito dai racconti delle mie compagne di scuola più grandi e più spavalde di me, ma un conto è quello che ti racconta un’amica, un conto è trovarsi di fronte a un vero uomo adulto ed eccitato che ha in testa una e una sola cosa. Posai delicatamente la candela su una vecchia mensola e mi gettai tra le sue braccia. Mi abbracciò e mi baciò come non avevamo ancora avuto modo di fare fino ad allora, sembrava volesse mangiarmi. La sua bocca si incollò alla mia, la sua lingua saettò tra le mie labbra e si allacciò alla mia danzando come un serpente. Le sue dita slacciarono velocemente i bottoni del mio giaccone e le sue mani si infilarono leste sotto, stringendomi i seni attraverso la camicetta di seta, sbottonò anche i piccoli bottoncini e mi ghermirono nuovamente il petto. Avvampai e cercai di allontanarlo, più per la sorpresa di tanta furia e l’incapacità di fare altrettanto che per la paura o per lo sdegno. Lui mi guardò negli occhi e mi chiese se avessi cambiato idea, certo che no, non vedevo l’ora di essere sola con lui, di essere finalmente sua, solo... Mi riavvicinai e lui mi strinse di nuovo a sé, le sue mani ricominciarono a frugare sotto la mia camicetta, lo fermai di nuovo, ma questa volta per sfilarmi il giaccone dalle spalle e appoggiarlo su una vecchia poltrona abbandonata, tutto ad un tratto non mi sembrava facesse più così freddo, e di nuovo fui tra le sue braccia. Mentre mi baciava il collo grattandomi con la sua barba ...