A cena con roberta: l'aperitivo
Data: 12/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: tagod
... io, ma lei mi blocca con un piede sul petto:
"Dove credi di andare? Non ho finito..."
Si accuccia e riprende in bocca il mio cazzo, le mie palle. È ancora duro da scoppiare, ma vuole esser sicura che sia perfetto. Appena è soddisfatta si siede su di me, mi fa alzare un po' e mi toglie la maglia. Sono completamente nudo e in balia del suo volere. Si sistema e mi fa entrare, piano e fino in fondo.
Si appoggia con le mani sul mio petto, lo accarezza e intanto comincia a muoversi. Prima avanti e indietro e poi su e giù. Piano, godendo di ogni millimetro del mio cazzo.
Un po' timoroso alzo un braccio e avvicino la mano al suo clitoride. Ci appoggio il pollice così mentre si muove può farlo scivolare sopra.
Comincia a esser stanca però. I due orgasmi le hanno tolto molte energie e all'improvviso si accascia su di me. Allora le afferro le natiche, le artiglio e comincio a spingere io, da sotto; forte, sempre più forte, a ogni colpo esce in sincronia un "oh" da entrambe le nostre bocche che si incontrano e si baciano di nuovo mentre la penetro.
“Ti voglio sopra" mi dice. E così facendo si toglie il vestito anche lei e si stende per terra. Io mi ...
... inginocchio e ritorno dentro di lei. Ora posso spingere più a fondo, le sue gambe sulle mie braccia. Vedo i suoi seni muoversi a ogni colpo che dò. Mi piego e li bacio, li mordo, vorrei poterli mangiare!
Sento che non ce la faccio più… sto per venire ma ricordo le sue parole.
Senza fiato le dico: "Non ce la faccio più... sto per esplodere".
E Roberta, misericordiosa, mi guarda e mi dice che posso, che vuole vedere quanto mi ha eccitato, lo vuole sentire addosso! Mi fa uscire, mi prende il cazzo e dà gli due ultimi colpetti, quelli decisivi a farmi venire copiosamente sul suo corpo, sul suo ventre, sui suoi seni. Il mio seme inizia a colare giù, verso l'inguine; io sono in estasi, lì fermo, nudo in mezzo al verde, il mio pene ancora tra le sue mani che comincia a rilassarsi e sto bene.
Ci guardiamo e ridiamo, due porcelli in mezzo alla natura che fino a mezz’ora prima non si erano mai visti… e che stanno bene!
Ci puliamo, ci rivestiamo. Io sento ancora il suo profumo e il suo gusto sulla barba; rimarrà fino a casa quando mi farò la doccia. Risaliamo in macchina e andiamo a fare la nostra cena immaginando già cosa ci riserverà il dessert!
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