1. Il tuo coinquilino


    Data: 15/03/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Milla90

    ... mentre si toccava lentamente il pene ormai in completa erezione. Non ne avevo mai visto uno così, sembrava di granito. E curvava verso l’alto come una grossa banana.
    
    - Non ti starai masturbando spero – chiusi gli occhi per l’arrabbiatura, tornando a lavarmi.
    
    - Se non ti sta bene puoi anche uscire dalla doccia – mi rispose ridendo e afferrandoselo con due mani.
    
    - Ho quasi finito. Smettila almeno di fissarmi! – dovevo finire in fretta e andarmene. Cominciavo a sentire troppo caldo e mi mancava l’aria.
    
    - Sei odiosa! Te lo hanno mai detto? – mentre lo diceva sentii il suo bastone schiaffeggiarmi la chiappa destra due volte.
    
    Io accecata dalla rabbia mi voltai di scatto – che cazzo pensi di fare? – non mi preoccupai nemmeno di offrirgli la vista completa del mio corpo totalmente nudo.
    
    - A quelle come te serve davvero una scopata come si deve! – mi rispose rimanendo calmo, con il pisello che puntava minaccioso dritto contro il mio ventre, - guardati sei uno spettacolo –.
    
    Quelle parole, da una persona che sapevo che mi odiava e che odiavo a mia volta, mi fecero stranamente piacere, ma lui continuò – sapevo che eri una da depilazione completa -.
    
    Sentivo il suo sguardo sulle mie parti intime e di colpo i miei capezzoli si inturgidirono. Non sapevo cosa dire o cosa fare, rimasi immobile. Sconcertata dalla sua freddezza e dalla situazione che si era venuta a creare in un giorno come tanti altri.
    
    Paolo, ormai senza freni continuò – senti lo so che tu mi odi. E ...
    ... tu sai che anche io non ti sopporto. Però sono disposto a lasciar perdere le nostre divergenze per un’oretta o due -.
    
    Capii subito che cosa avesse in mente, ma chiesi lo stesso – che vuoi fare? – con tono parecchio spaventato.
    
    - Non hai ancora staccato gli occhi dal mio cazzo un secondo. Pensi che non me ne sia accorto o che non sappia che Luca ce l’ha la metà del mio? – mentre diceva queste cattiverie senza senso, portò una mano a toccarmi tra le cosce.
    
    Io sobbalzai, afferrandogli il braccio – NO! –.
    
    - Si invece, senti come sei bagnata – e mi infilò dentro un dito, cominciando a masturbarmi.
    
    Mi irrigidii e per la strana sensazione quasi come a cercare sostegno mi appoggiai alla parete piastrellata di fianco a me.
    
    - F.. Fermati! – dissi ancora chiudendo gli occhi e stringendogli più forte il braccio.
    
    Per tutta risposta mi infilò dentro un secondo dito, e con l’altra mano portò la mia sinistra sul suo pisello.
    
    - Stringilo – mi ordinò. Ed io obbedii. Era grosso, duro e spaventosamente caldo. Fu una frazione di secondo di debolezza che tanto bastò per incoraggiarlo.
    
    In un attimo Paolo spense l’acqua della doccia, mi afferrò dai fianchi e mi fece girare con la faccia contro i vetri.
    
    Sentii la sua punta all’entrata del mio sesso, e lo sentivo strusciarsi contro le mie grandi labbra.
    
    - Non possiamo! – dissi debolmente, cercando sostegno con le mani contro il vetro.
    
    Ma quelle parole non ebbero effetto, e lo sentii cominciare ad entrare.
    
    - Fai… ...
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