Nei bagni del cc
Data: 15/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Della Morte della Vita
C’è gente, è inevitabile. E io mi sto prestando a questo gioco un po’ pazzo solo perché me l'ha detto uno sconosciuto. In realtà non è così semplice… se fosse una giornata qualsiasi non lo farei, mai. Ma oggi… oggi è una giornata triste e io mi sento uno straccio, mi è caduta addosso tutta la pesantezza del rapporto con mio fratello e ho bisogno di evadere da quella storia. Ho bisogno di qualcosa che non mi faccia pensare, non mi faccia riflettete, mi spegna il mio dannato cervello e basta. È per questo che ho silenziosamente accettato questo approccio così… diretto. Ora che sono qui, in fila per i bagni, un po’ mi chiedo cosa stia facendo, un po’ mi chiedo perché Teo non sia qui e non mi sbatta così forte da farmi male e dimenticare le mie paranoie. Eccolo che arriva da me sorridente e braccia aperte. Non mio fratello, l'altro. Tutto sommato è un bel ragazzo, moro, in forma, più alto di me, vestito sportivo, un poco di barba sul viso. L'ho mai visto? No. “Ehi ciao, una vita che non ci vediamo, come stai?” Io resto un attimo di sasso. Gli dico che ha sbagliato persona? È fin troppo chiaro che ci sta provando. Ma son qui per questo. Sorrido, sto al gioco. “Ciao! Io sto bene ma tu, infame, non ti fai mai sentire.” Così per gioco gli do uno schiaffetto leggero. Si porta una mano alla guancia, fingendosi ferito. “Hai ragione, perdonami. In questo ultimo periodo sono stato incasinatissimo. Ho cambiato lavoro, un delirio.” Ci mettiamo a chiacchierare un poco. Che gioco sta ...
... facendo? Devo riconoscere che mi incuriosisce. Intanto la fila al bagno diminuisce. Alla fine dice di dovermi salutare e mi abbraccia. In quel momento mi sussurra: “Terzo bagno a destra, lascia la porta aperta.” Io non sono certo una santa e le mie follie le ho fatte, ma lui cosa vuole? Nei bagno di un centro commerciale? E io? Mi sto concedendo a un perfetto sconosciuto. La cosa, in qualche modo, mi eccita. C’è qualcosa di sbagliato in quello che sto facendo, forse è proprio questo che mi affascina. Sono già su di giri, la mia mente, mentre compio gli ultimi passi verso la terza porta a destra, sta già cavalcando sulle mille cose potrebbero accadere. Dovrei fuggire, invece ho il cuore che batte impazzito, le mani quasi mi tremano per l'emozione. Ecco la porta. Entro. Chiudo la porta, ma non giro il catenaccio. Mio dio, è una follia… non c’è tanto spazio, non so neanche dove appoggiare i jeans. Perché non ho messo la gonna?! Ok, cerco di calmarmi. Mi guardo allo specchio. Ho le guance rosse, gli occhi brillano. Per un attimo mi immagino sbattuta con forza contro lo specchio. “Calma”, mi dico. “Sono tutto tranne che calma.” Magari non succede nulla e sto solo fantasticando. Sarebbe proprio da ridere. E un danno enorme perché resterei delusa. E insoddisfatta. Basta. Abbasso la tavoletta e ci appoggio la piccola borsa con le mutande nuove. Le tiro fuori e le guardo. Sono belle. Eleganti, raffinate. Mi piacciono proprio. Mi guardo attorno. Il bagno sembra pulito, ma l'idea di posare i ...